FINANZA. ADB vuole diventare la Banca del clima per l’Asia

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La Banca asiatica di sviluppo fornirà ulteriori 15 miliardi di dollari di finanziamenti ai mercati emergenti per affrontare il cambiamento climatico, secondo un nuovo modello di prestito più rapido, ha dichiarato il presidente ADB Masatsugu Asakawa.

Le economie avanzate forniranno garanzie per 3 miliardi di dollari, consentendo all’Adb di concedere prestiti per un valore cinque volte superiore. Questi saranno utilizzati per progetti di decarbonizzazione per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la crescita, stando a Nikkei.

La banca di sviluppo inviterà le banche del settore privato e altri soggetti ad unirsi allo sforzo per espandere ulteriormente gli investimenti. La nuova linea di credito sarà annunciata in occasione della riunione annuale dell’Adb a maggio: «L’Adb diventerà una banca del clima», ha dichiarato Asakawa.

La domanda di capitali per i progetti climatici nei Paesi in via di sviluppo è ampia, eppure ci sono pochi finanziatori in grado di soddisfarla. Il Gruppo delle 20 maggiori economie ha esortato le banche multilaterali di sviluppo a incrementare i finanziamenti.

Il nuovo modello di finanziamento climatico a leva dell’Adb sarà usato per la prima volta con le garanzie governative: «Se l’Adb avrà successo, il modello potrebbe diffondersi ad altre banche di sviluppo», ha detto Asakawa.

Uno degli obiettivi è incoraggiare i Paesi a chiudere le centrali a carbone e a passare più rapidamente alle energie rinnovabili. Secondo Asakawa, questo tipo di finanziamento sarà sperimentato in Indonesia, Vietnam e Filippine, e anche il Pakistan ha espresso interesse: «Il 90% delle centrali a carbone che hanno meno di 20 anni sono concentrate nell’Asia-Pacifico (…) Se non facciamo qualcosa, potrebbero continuare a funzionare per altri 20 anni».

L’Adb prevede di estendere 8 miliardi di dollari in finanziamenti per il clima nel 2023 e ha dichiarato di voler raggiungere un totale cumulativo di 100 miliardi di dollari entro il 2030.

Asakawa ha poi aggiunto di ritenere il rischio di una grave crisi finanziaria “estremamente basso”. Sebbene siano state sollevate preoccupazioni per la fuga di capitali in seguito all’aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti e in Europa, Asakawa ha sottolineato che i Paesi asiatici sono più preparati oggi di quanto non lo fossero durante la crisi valutaria degli anni Novanta.

Ha definito la crescita economica dell’Asia “relativamente resistente”, sottolineando i tassi di crescita stabili e l’inflazione contenuta rispetto ad altre regioni: «Le riserve valutarie e la cooperazione finanziaria regionale sono state rafforzate e i Paesi detengono più debito pubblico nella propria valuta», ha affermato.

Per quanto riguarda la crisi del debito dello Sri Lanka, il capo dell’Adb ha dichiarato che l’istituto di credito terrà un dialogo politico con il governo nel corso dell’anno e «lo sosterrà esortandolo ad attuare le necessarie riforme strutturali». L’Adb non può accettare da sola riduzioni del debito.

Asakawa ha affermato che l’inadeguatezza della riscossione delle imposte è un fattore di ingrossamento del debito nelle economie asiatiche emergenti, notando che il rapporto medio tra entrate fiscali e prodotto interno lordo è pari alla metà di quello dei membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’Adb intende fare di più per aiutare i Paesi a rafforzare i loro sistemi fiscali.

Per quanto riguarda l’obiettivo del prestatore di svolgere un ruolo più importante, Asakawa ha dichiarato: «Stiamo sostenendo le contromisure per il cambiamento climatico attraverso la nostra più grande riforma organizzativa degli ultimi 20 anni». Adb sta ottimizzando il proprio bilancio, ad esempio scambiando l’esposizione al rischio con altre banche di sviluppo, per aumentare la propria capacità di prestito. Assumerà più personale locale in diverse regioni e trasferirà alcune autorità dalla sede centrale di Manila per «avvicinarci ai nostri Paesi membri», ha dichiarato Asakawa.

Lucia Giannini

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