Guerriglia a Mindanao

71

FILIPPINE – Zamboanga 13/09/2013. Una serie di scontri tra forze di sicurezza e ribelli musulmani del Moro National Liberation Front che vogliono creare uno stato indipendente da Manila si sono registrati  nel sud delle Filippine dall’8 al 12 settembre.

Forze speciali governative si sono scontrate per quattro giorni con i miliziani del Moro National Liberation Front (Mnlf) che tengono prigionieri decine di ostaggi nella città di Zamboanga, nell’isola meridionale di Mindanao, ha riferito il portavoce dell’esercito Domingo Tutaan. Scuole e uffici sono stati chiusi per quattro giorni, mentre dal 12 settembre alcuni negozi e banche hanno riaperto i battenti. Sono stati sospesi i voli e servizi di traghetto con le atre isole dell’arcipelago. Quasi 13mila persone sono state sfollate dai cinque distretti del porto, conosciuto come la “Città dei fiori”. Zamboanga era la capitale della ex Provincia Moro, ora Mindanao, tra il 1903 e il 1913. La violenza e la sfida aperta alle forze di sicurezza del Paese, potrebbero scoraggiare potenziali investitori nonostante una forte performance economica a livello nazionale nel secondo trimestre 2013. I pesanti scontri nelle strade della città sono avvenuti nonorante l’accordo di pace firmato nell’ottobre 2012 con il Mnlf, che ha posto fine a quattro decenni di conflitto in cui sono rimaste uccise 120mila persone e sono stati ben due milioni gli sfollati dalla regione ricca di risorse. I musulmani dell’etnia Moro costituiscono il più grande gruppo non cristiano nelle Filippine, pari a circa il 10 per cento della popolazione su un totale di 97 milioni di filippini. Molte case di Zamboanga erano state date alle fiamme in fiamme durante gli scontri, praticamente un intero quartiere della città, occupato per tre giorni e poi ripreso poi dai soldati governativi. Le forze di sicurezza filippine non avrebbero avuto vittime, afferma il comunicato ufficiale in cui non vengono indicate le perdite dei ribelli. La spirale di violenza si è poi diffusa sulla più piccola isola di Basilan, in cui i soldati hanno combattuto per quasi due ore prima di allontanare 150 uomini armati del Moro. «Il governo non desidera che visitano danni collaterali, né vittime tra i civili» ha detto Tutaan in una conferenza stampa svoltasi a Manila «Vogliamo che questo incidente di Zamboanga sia risolto al più presto possibile». Se nell’isola di Mindanao non ci sono state vittime, tre soldati sono stati uccisi e nove feriti negli scontri di Basilan. Il sindaco di Zamboanga Isabelle Climaco – Salazar ha annunciato di aver aperto una linea di comunicazione con il capo del Mnlf Nur Misuari, facendo un appello per liberare gli ostaggi, in particolare donne e bambini. Il Mnlf è riconosciuto dall’Organizzazione della Conferenza islamica con lo status di osservatore. Scopo finale del movimento è la creazione di uno Stato indipendente avente come territorio le isole di Sulu, Mindanao, Palawan e Sabah, chiamato Bangsamoro. Il 15 gennaio 2012, Il Mnlf ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza di Bangsamoro.