FILIPPINE. Marawi è stata liberata

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Il presidente filippino Rodrigo Duterte il 17 ottobre ha dichiarato Marawi City «liberata dai terroristi» dopo cinque mesi di battaglia contro i mujahidin dello Stato Islamico.

Duterte ha fatto questa dichiarazione in un discorso, tenuto sotto una pioggia battente, alle truppe a Marawi, dove i soldati di Manila hanno combattuto i militanti islamici in scontri che hanno mietuto più di 1.000 morti e hanno sfollato 400.000 persone, riporta Channel News Asia.

«Onorevoli colleghi, dichiaro con la presente che Marawi è liberata dai terroristi», ha detto Duterte, parlando subito dopo che si erano sentite esplosioni e spari in città.

Poco dopo l’annuncio di Duterte, i militari hanno detto che la guerra sarebbe continuata e che non c’era via di scampo per i restanti 30 militanti che erano ancora attivi nella città.

Un portavoce militare ha aggiunto che 20 ostaggi rimanevano nella zona di combattimento.

«La dichiarazione del presidente lascia il posto, si spera, all’inizio della ricostruzione e della riabilitazione di Marawi, che risorgerà dalle ceneri», ha detto il portavoce militare Restituto Padilla ripreso da Anc.

L’esercito non sapeva ancora se Mahmud Ahmad, operativo malese, fosse ancora in città; l’uomo non era famoso per le sue abilità di combattente e quindi non era una grande minaccia, ha poi detto Padilla.

Il 16 ottobre, l’esercito filippino aveva annunciato una svolta importante nei combattimenti quando aveva annunciato la morte di Isnilon Hapilon, il leader dello Stato Islamico nelle Filippine, che intendeva dichiarare il Califfato del sud-est asiatico, mentre Daesh sta subendo una serie di sconfitte campali in Iraq e Siria.

Il leader di Abu Sayyaf Isnilon Hapilon e uno dei fratelli Maute, Omar Maute sono stati uccisi in un’azione a Marawi. Sia Hapilon che Maute erano i leader del gruppo unito Maute-Abu Sayyaf nel sud-est asiatico, riportava il PhilStar, gruppo affiliato allo Stato islamico.

Lucia Giannini