FILIPPINE. Manila scossa dalle manifestazioni

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Un corteo di manifestanti si è scontrato con la polizia al di fuori dell’ambasciata americana a Manila, e altre migliaia hanno marciato per celebrare l’anniversario di una rivoluzione che ha spodestato Fernando Marcos più di 30 anni fa.

La polizia in tenuta antisommossa ha infatti usato i cannoni ad acqua il 25 febbraio per disperdere la folla, dopo che si era assembrata al di fuori del cancello dell’ambasciata, facendo diversi feriti.
La protesta antiUsa era stata organizzata dall’Alleanza nazionale dei Filippino poveri di città, riporta Press Tv.

Centinaia di altri manifestanti si sono radunati sempre a Manila per protestare contro la battaglia antidroga del presidente Rodrigo Duterte dopo l’arresto di uno dei suoi maggiori oppositori.

I manifestanti hanno organizzato la manifestazione davanti al quartier generale della polizia nazionale, dove gli agenti di polizia hanno portato il senatore Leila De Lima dopo averla arrestata.

Una dimostrazione rivale, una veglia durante la notte, invece, è stata organizzata per dimostrare il sostegno a Duterte e che secondo gli organizzatori avrebbe avuto un milione di partecipanti.

Gli attivisti anti-Duterte hanno annunciato una serie di manifestazioni di protesta in favore del senatore de Lima, arrestata con l’accusa di traffico di droga.

I manifestanti hanno affermato che la repressione di Duterte potrebbe portare ad una ripetizione della dittatura sostenuta dagli Stati Uniti di Ferdinando Marcos, rovesciato da una rivolta popolare 31 anni fa.

Da quando Rodrigo Duterte è salito al potere nel luglio 2016, più di 6500 presunti trafficanti di droga sono stati giustiziati come riferito dalle autorità di polizia, mentre l’opposizione li ha sempre descritti come “assassini sconosciuti” e ha denunciato il nuovo regime di polizia e di sarda tutela dei diritti umani che si stava creando nel paese.

Il presidente Duterte non ha escluso l’utilizzo della legge marziale per evitare che ci si riferisca alle Filippine come un marco-stato.

Tommaso dal Passo