FILIPPINE. Duterte perde un pezzo del governo

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Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha ironizzato sull’allontanamento del suo ministro degli Esteri, facendo battute con un accento americano sullo scandalo relativo alla cittadinanza che ha portato alla caduta di uno dei suoi maggiori sostenitori politici.

Mostrando lo stile comico che lo ha aiutato a vincere le elezioni dello scorso anno, Duterte ha preso in giro l’ex ministro degli Esteri Perfecto Yasay, bocciato dalla commissione sulle Nomine la settimana scorsa alla luce della sua incapacità di dimostrare che non era un cittadino degli Stati Uniti, quando ha preso l’incarico otto mesi fa.

«Non so perché sono stato estromesso dalla Commissione sulle Nomine, ma non ho mentito» ha detto Duterte, impersonando Yasay e con un accento americano, a un pubblico di centinaia di sindaci. «Se non lo sei, perché sei fuori dal governo?» ha detto tra risate e applausi.

L’osservazione di Duterte fa luce di quello che è stato uno dei più grandi imbarazzi della sua presidenza finora. Yasay, un avvocato che ha studiato negli Usa, è un membro della sua cerchia più intima con cui ha condiviso il dormitorio mentre studiava legge.

Yasay ha svolto un ruolo fondamentale di guida politica dell’amministrazione Duterte nel diversificare le relazioni estere al di là dell’alleanza con gli Stati Uniti, descrivendola come una “dipendenza con le manette”.

Nei suoi post graffianti su Facebook, Yasay rimproverò a Washington per volersi sottrarre agli obblighi del trattato che la obbligano a proteggere le Filippine. Aveva detto che la rottura è «imperativa per porre fine alla sottomissione della nostra nazione agli interessi degli Stati Uniti».

Yasay è stato accusato dall’opposizione di aver fatto dichiarazioni contraddittorie sotto giuramento davanti alla commissione per le Nomine e durante le interviste ai media sulla sua cittadinanza e sui suoi passaporti.

Mentre la Commissione non ha fatto alcuna conclusione ufficiale circa il suo status, i suoi membri hanno deciso all’unanimità che non stava dicendo la verità.

L’opposizione dice che le richieste di Yasay per correre per il Senato, per la vicepresidenza e la presidenza della Securities and Exchange Commission, incarico che che poi ha avuto, ora sono anche sotto inchiesta. Yasay ha sempre negato dei aver mentito alla Commissione.

Anna Lotti