FILIPPINE. Duterte mette una taglia sui poliziotti corrotti

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Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha annunciato il 9 luglio di aver messo delle taglie “vivi o morti” da 40 mila dollari ciascuna per i poliziotti che avrebbero aiutato un politico accusatosi narcotraffico e ha detto che preferisce vederli morti.

La richiesta agli agenti di polizia di uccidere i loro colleghi è l’ultimo commento al vetriolo fatto da Duterte nella sua guerra contro il traffico di droga, dopo un incontro con il Segretario di Stato Usa, Rex Tillerson. Tillerson ha incontrato Duterte a Manila l’8 luglio ai margini del forum Asean sulla sicurezza regionale. Duterte ha detto che i funzionari americani non hanno manifestato alcuna preoccupazione dell’Amministrazione con lui, riporta Afp.

Duterte ha fatto l’annuncio durante un discorso presso la sede della polizia nazionale, offrendo due milioni di pesos per un numero non specificato di agenti che avrebbero aiutato un sindaco ucciso in un’operazione anti-droga il 30 luglio scorso.

Duterte ha aggiunto che la taglia sarebbe stata pagata se i poliziotti fossero stati trovati «morti o vivi – meglio morti».

Ha detto che i poliziotti non identificati hanno lavorato con Reynaldo Parojinog, il sindaco della città di Ozamiz, ucciso durante un raid insieme a sua moglie, suo fratello e altre 13 persone.

La polizia ha dichiarato di essere stata costretta a uccidere le 16 persone per autodifesa, ma l’avvocato del Parojinog ha insistito che né il sindaco né gli altri avevano resistito all’arresto.

Duterte aveva accusato Parojinog di essere un grosso trafficante di droga.

Come ha fatto nei casi simili di asserzioni di omicidi extragiudiziali, Duterte ha meritato anche promesso di dare protezione giuridica ai poliziotti che hanno ucciso Parojinog e gli altri 15. Se venissero trovati colpevoli di omicidio, li avrebbe perdonati.

La polizia ha confermato l’uccisione di più di 3.400 persone nelle operazioni anti-droga, più di 2.000 altre persone sono state uccise in crimini legati al traffico di droga e migliaia ancora sono state assassinate in circostanze inspiegabili, secondo i dati della polizia.

I gruppi per i diritti umani dicono che molte delle vittime sono state uccise senza motivo.

Graziella Giangiulio