FILIPPINE. Droni armati USA su Marawi

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Il Pentagono sta pianificando attacchi aerei su ISIS nelle Filippine. 

Secondo quanto riporta Nbc News, l’autorizzazione a colpire obiettivi Isis come parte dell’autodifesa collettiva potrebbe essere concessa all’interno di un’operazione militare che potrebbe essere avviata a breve. Gli attacchi saranno probabilmente condotti da droni. Se approvato, le forze armate Usa potranno condurre attacchi contro obiettivi ISIS nelle Filippine, che potrebbero costituire una minaccia per gli alleati della regione. Tra gli alleati rientrano anche le forze armate filippine che combattono Isis nelle isole meridionali del paese. Secondo il Pentagono, gli Usa hanno condiviso anni di intelligence con le Filippine, e lunghi anni di operazioni antiterrorismo comuni.

C’è una piccola presenza militare americana a terra che supporta la lotta contro l’ISIS, denominata Task Force Joint Special Operations Trident.

A Manila, il Segretario di Stato Rex Tillerson ha detto che gli Stati Uniti hanno fornito al governo delle Filippine “capacità di intelligence” nella lotta contro Isis, tra cui aerei e droni spia, oltre che formazione militare. Tillerson ha detto che non vede contraddizione tra questi aiuti e la posizione politica di Rodrigo Duterte sulla lotta al narcotraffico.

Duterte ha negato qualsiasi ruolo nelle uccisioni, manifestando però illuso appoggio e dicendo, poi smentito dal suo portavoce, di aver ucciso personalmente alcuni sospetti criminali. L’Onu ha affermato che Duterte, come sindaco di Davao City, non aveva fatto nulla per interrompere gli omicidi extragiudiziali.

Il mese scorso, il vice comandante del Joint Chief of Staff, generale Paul Selva, aveva approvato l’idea di dar vita alla missione nelle Filippine, dicendo che l’indicazione ufficiale avrebbe consentito di avere maggiori finanziamenti.

«In ogni caso in cui vediamo la rinascita di reti terroristiche», ha dichiarato il generale in una audizione al  comitato del Senato per le forze armate, «in particolare nelle aree fragili delle Filippine meridionali, credo che valga la pena di valutare se ripristinare o meno la missione;  non solo per fornire risorse necessarie, ma per dare al comandante del Comando del Pacifico e ai comandanti di campo nelle Filippine tutti i tipi di autorità necessari per lavorare con le forze armate delle Filippine per aiutarli effettivamente a vincere in quel teatro».

Graziella Giangiulio