Filippine, stop al commercio d’avorio

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FILIPPINE – Manila. 21/06/13. Oggi la distruzione di cinque tonnellate di zanne di elefante (per un valore pari a dieci milioni di dollari) voluta dal governo delle Filippine, per mostrare il sostegno del paese alla campagna globale contro il commercio d’avorio. Le zanne sono state distrutte e poi bruciate in presenza di invitati stranieri. La notizia era stata data nei giorni scorsi in Italia dal National Geographic.  E ancora dall’agenzia di stampa Xinhua e dal Globalnation Inquirer

 Le cinque tonnellate provengono da un totale di tredici sequestrate dai funzionari doganali a partire dagli anni novanta (due le retate più importanti: nel 2005 al porto di Manila, nel 2009 all’aeroporto internazionale sempre di Manila), mentre il resto dell’avorio, del valore di molti milioni di dollari sul mercato nero, è stato rubato nel corso del tempo. Di qui l’importanza della distruzione della merce per bloccare ogni possibilità di riciclo. Infatti molti paesi, soprattutto africani, sequestrano l’avorio e poi lo mettono all’asta, rischiando in questo modo di rimetterlo nelle stesse mani dalle quali è stato tolto e di fornire una possibile via di copertura per altro avorio, contrabbandato e mai sequestrato. Non è affatto difficile contraffare la documentazione, data la facilità e la complicità dei trafficanti. L’eliminazione delle zanne serve proprio a cancellare ogni tentativo di speculazione. 

A marzo le Filippine sono state nominate dalla “Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione” (CITES), di cui sono firmatarie, come una delle otto nazioni che non riusciva a fare abbastanza per combattere il commercio illegale di avorio di elefante. Altri paesi nominati sono stati: Kenya, Tanzania, Uganda, Malesia, Vietnam, Cina e Thailandia, che potrebbero subire sanzioni internazionali sul commercio di fauna selvatica, se non prendono provvedimenti. Le Nazioni Unite hanno messo in guardia sul fatto che la domanda di avorio sta portando al massacro di migliaia di elefanti africani ogni anno (venticinquemila nel 2011, secondo fonti non ufficiali) e potrebbe portare alla loro estinzione. Le Filippine sono state nominate per il loro ruolo di snodo del trasporto dell’avorio africano contrabbandato in paesi come Cina, Vietnam e Thailandia, dove la domanda è salita alle stelle negli ultimi anni. L’avorio è molto ricercato per le statue, la bigiotteria e altri oggetti e la domanda è alta nelle Filippine cattoliche, dove è richiesto per le icone religiose.

Questa iniziativa è di straordinaria importanza, poiché è la prima volta che un paese asiatico e allo stesso tempo consumatore ha deciso di smantellare i suoi arsenali sequestrati; ed è importante vista l’ampia portata del commercio illegale di avorio, raddoppiato dal 2007 a oggi e triplicato negli ultimi quindici anni (secondo fonti non ufficiali).