Una bomba è esplosa il 31 dicembre in un banco bagagli del centro commerciale dei Mari del Sud a Cotabato City, Filippine, uccidendo almeno due persone e ferendone altre 34, durante gli acquisti last minute per il Capodanno.
Come riporta Asia Times, l’esplosione è avvenuta nonostante sia in vigore la legge marziale e la massima allerta dei servizi di sicurezza a Mindanao. Nonostante le indagini congiunte di polizia e esercito siano ancora in corso, il comandante militare regionale, generale Cirilito Sobejana, ha accusato il Bangsamoro Islamic Freedom Fighters, Biff, vicino a Isis, come probabile autore dell’attentato. Sobejana ha detto che potrebbe essere stata una ritorsione per le recenti operazioni militari contro il gruppo nelle aree in cui opera e si nasconde nella provincia di Maguindanao. Il Biff si è staccato dal Fronte di liberazione Moro, Milf, diversi anni fa dopo che il Milf scelse di perseguire l’autonomia attraverso un accordo di pace con Manila.
Stando ai media filippini, riporta Asia Times, Isis Filippine, in silenzio, sta reclutando e ha creato forti cellule dormienti nelle principali città dell’isola di Mindanao.
L’attentato di Capodanno ha fatto sì che i governi occidentali lanciassero l’allarme nuovamente sul pericolo terrorismo islamico nelle Filippine: il Regno Unito si è affrettato a mettere in guardia i suoi cittadini dal recarsi a Mindanao sulla scia dell’ultimo attentato: «Gruppi terroristici continuano a pianificare gli attacchi e hanno la capacità e l’intenzione di effettuare attacchi in qualsiasi momento e ovunque nel paese, anche in luoghi visitati da stranieri, come aeroporti, centri commerciali, trasporti pubblici, compreso il sistema della metropolitana, e luoghi di culto», recita l’allerta britannico. In precedenza, il 21 dicembre, gli Stati Uniti hanno pubblicato un allarme di sicurezza che sollecita i propri cittadini ad essere prudenti in caso di viaggio o di permanenza nelle Filippine: «La stagione delle vacanze è il momento migliore per attività criminali e terroristiche (…) Qualsiasi evento pubblico che attiri folla per le vacanze può essere un bersaglio per i gruppi terroristici che cercano pubblicità per la loro causa».
L’Unione Europea e il Giappone si sono detti vicini alle vittime della quarta esplosione mortale che ha colpito Mindanao nel 2018. Il portavoce del Biff, però, Abu Misry Mama, ha negato che il suo gruppo fosse responsabile dell’attentato di Capodanno. perché così si danneggerebbe l’iter per approvare la legge sull’autonomia Bangsamoro.
Graziella Giangiulio