CUBA – L’Avana 02/02/2016. Il governo della Colombia e le Farc hanno ripreso i colloqui di pace a L’Avana dopo essersi assicurati il coinvolgimento delle Nazioni Unite, che ha accettato di organizzare una missione per verificare la fine del conflitto.
La commissione sarà composta da paesi Celac, riporta Efe.
All’inizio di questo nuovo ciclo di colloqui di pace, il numero due dei guerriglieri, “Ivan Marquez”, alias Luciano Marin Arango, ha riconosciuto che «il catalizzatore del processo di pace in Colombia» è stato la «realizzazione dei nuovi accordi, punto di riferimento per l’avanzamento del processo stesso».
Tra i recenti successi, il capo della delegazione delle Farc ha menzionato gli accordi, di de-escalation della guerra e quello sul tribunale speciale per la pace, che giudicherà i responsabili di crimini contro l’umanità commessi da tutte le parti in causa.
Soprattutto “Marquez” ha apprezzato quest’ultimo accordo, perché «contribuisce a rimuovere gli ostacoli che sembravano bloccare il percorso» del dialogo. “Márquez” ha ribadito che i guerriglieri accolgono con favore la presenza dei paesi della Comunità di Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac), che entrerà nel cammino di pacificazione come rappresentante delle Nazioni Unite in modo che l’accordo sia valido ed efficace. Durante la celebrazione del IV vertice in Ecuador la Celiaca ricordato che «della fine del conflitto in Colombia beneficerà l’intera regione». All’unanimità, il 25 gennaio, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2261, in cui è stabilito un processo politico tripartito per monitorare la cessazione della violenza concordata tra governo e Farc.
Con un mandato iniziale di 12 mesi, prorogabile su richiesta delle parti, la missione sarà composta da esperti civili, disarmati, dai paesi Celac, ma non quelli che confinano con la Colombia. “Ivan Marquez” ha ribadito la necessità per il popolo colombiano di «continuare a portare in avanti con più passione il processo di pace verso nuovi e potenti obiettivi».
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos inizia il 3 febbraio un viaggio ufficiale negli Stati Uniti per celebrare il XV anniversario del Plan Colombia, su invito del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che si è impegna nei colloqui di pace con la nomina di un inviato speciale, Bernie Aronson, e con il finanziamento per iniziative post-conflitto.
I negoziatori delle Forze armate rivoluzionarie e il governo di Santos hanno ripreso i colloqui di pace con l’obiettivo di definire la fine del conflitto, che coinvolga un cessate il fuoco bilaterale, il disarmo e la smobilitazione definitiva della guerriglia.
Questa nuova fase di negoziati inizia dopo che il leader delle Farc, Rodrigo Londoño Echeverri, alias “Timoshenko”, ha detto in un’intervista pubblicata il 31 gennaio che era favorevole alla date del 23 marzo per siglare la pace, perché costringe a «fissare degli obiettivi».
Il leader della guerriglia ha detto che le Farc, scettiche all’inizio, ora sono favorevoli alla fine del conflitto nei prossimi due mesi, come concordato con il presidente Santos a settembre 2015 a L’Avana.