FAO. Aumentati i prezzi delle materie prime alimentari 

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Il benchmark per i prezzi globali delle materie prime alimentari è aumentato a febbraio, spinto dagli aumenti dei prezzi di zucchero, latticini e olio vegetale, secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

L’indice dei prezzi alimentari della FAO, che traccia le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di materie prime alimentari scambiate a livello globale, ha registrato una media di 127,1 punti a febbraio, in aumento dell’1,6 percento rispetto al mese precedente e dell’8,2 percento rispetto al livello di febbraio 2024, riporta MercoPress.

L’impennata è stata in gran parte guidata dall’indice dei prezzi dello zucchero della FAO, che è aumentato del 6,6 percento da gennaio dopo tre mesi consecutivi di calo, raggiungendo i 118,5 punti a febbraio. L’aumento è stato alimentato dalle preoccupazioni per le probabili scorte globali più limitate per la stagione 2024/25, in particolare a causa del calo delle prospettive di produzione in India e delle avverse condizioni meteorologiche.

L’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è aumentato del 4,0 percento da gennaio, con una media di 148,7 punti. L’aumento è stato il risultato di prezzi più alti per tutti i principali prodotti lattiero-caseari, tra cui formaggio e latte intero in polvere, poiché la forte domanda di importazioni ha superato la produzione nelle principali regioni esportatrici.

L’indice dei prezzi degli oli vegetali ha registrato una media di 156,0 punti a febbraio, in aumento del 2,0 percento rispetto a gennaio e fino al 29,1 percento in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è stato in gran parte il risultato di prezzi più alti per gli oli di palma, soia e girasole, guidati da vincoli di fornitura stagionali nel sud-est asiatico e da una forte domanda dal settore del biodiesel.

L’indice dei prezzi dei cereali è aumentato dello 0,7 percento a febbraio, con una media di 112,6 punti. I prezzi del grano sono aumentati a causa delle scorte più limitate nella Federazione Russa e delle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti nell’Europa orientale e nel Nord America, sebbene l’indice complessivo sia rimasto leggermente al di sotto del livello di febbraio 2024. I prezzi mondiali del mais hanno continuato a salire, sostenuti dalla riduzione delle scorte in Brasile e dalla forte domanda di esportazioni degli Stati Uniti. Al contrario, i prezzi mondiali del riso sono scesi del 6,8 percento a febbraio a causa di ampie scorte esportabili e debole domanda di importazioni.

Infine, l’indice dei prezzi della carne si è mantenuto stabile a febbraio, con una media di 118,0 punti, in calo marginale dello 0,1 percento rispetto a gennaio. In effetti, i prezzi internazionali di pollame e carne suina sono diminuiti a causa delle abbondanti scorte, mentre i prezzi della carne ovina e bovina sono rimasti fermi, sostenuti da una forte domanda globale.

Lucia Giannini

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