SIRIA – Latakia. 15/12/13. I russi sono pronti a trasferire le armi dalla Siria, dove sono conservate presso il porto di Latakia. La Russia darà supporto logistico. Ma ora la preocuupazione sono i terroristi europei che combattono in Siria. Circa 1000.
A darne notizie Il Vice Ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov venerdì 13 dicembre. Il trasferimento delle sostanze chimiche dalla Siria avverrà con mezzi russi. Ha detto Gatilov ai giornalisti: «La comunità internazionale fornirà gran parte dei fondi necessari, la Russia sta offrendo aiuti finanziari e un contributo tecnico specifico nel processo di distruzione delle armi chimiche in Siria, in particolare il trasporto e le altre attrezzature necessarie». L’organizzazione per la distruzione delle armi chimiche ammonta a circa 150 milioni di dollari.
Lo ha detto al Russia Today aggiungendo che ora c’è un’altra preoccupazione, vi sono più di mille persone provenienti dai paesi dell’Europa occidentale che stanno combattendo sul territorio siriano. Secondo Gennady Gatilov «Ora, c’è un altro problema la crescente attività di gruppi terroristici che combattono il governo del territorio della Siria. Secondo le stime di alcune fonti, è aumentato significativamente il flusso di elementi terroristici dall’Europa. Ha detto che c’erano circa un migliaio di persone provenienti da paesi Europa occidentale che si era unito alle operazioni militari e di combattimento in territorio siriano nei ranghi del “al-Qaeda” e altri gruppi radicali». Il diplomatico ha sottolineato che questo «suscita preoccupazione tra i paesi europei, sempre di più, ed è consapevole della necessità di adottare misure efficaci per fermare questo processo». Gatilov ha affermato: «Ci siamo incontrati con i rappresentanti di agenzie umanitarie che hanno parlato a Ginevra durante i nostri incontri (con gli Stati Uniti e le Nazioni Unite). Organizzazioni che non riescono a prestare aiuti umanitari alla popolazione. Essi non imputano delle responsabilità al governo per questo, anzi è stato svelato che dipende dall’opposizione che impedisce il trasferimento di aiuti umanitari, e impedisce alle agenzie umanitarie di lavorare nei territori che controlla».