Falsi d’autore per entrare in Europa

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CANADA – Ottawa 21/06/2016. Fioccano le conferme eccellenti sulla facilità con cui si possa acquistare un passaporto siriano contraffatto e quindi fare domanda per lo status di rifugiato in Europa, in Occidente in genere, con un’identità falsa.

Già dal 2014 eravamo a conoscenza via social della facilità estrema con cui era possibile procurarsi un “vero” passaporto falso della Repubblica Araba di Siria, e oggi la nuova prova arriva dal Canada, dopo quelle del settembre 2015 del passaporto originare siriano con i dati e la foto del premier olandese (a sinistra). Riporta il sito Cijnews che acquistare un passaporto siriano originale è facile, così come altri documenti ufficiali come patenti di guida, licenze e diplomi universitari; è solo una questione di soldi e in una settimana si fa tutto. Altra conferma è la location dove tutto avviene: la Turchia. Sempre Cijnews riporta che ex ufficiali alawiti dell’esercito siriano sarebbero arrivati ​​in Canada come rifugiati, avendo ricevuto aiuto da Hezbollah in Libano che li avrebbero aiutati ad acquisire i documenti ufficiali con una nuova identità.
Il giornale, poi, riprova che foto del passaporto intestato al premier canadese, Justin trudeau, poi consegnato alle autorità canadesi; la presenza di questo passaporto, che dovrebbe essere stato creato da una vera emissione governativa rubata, corrobora le voci sull’esistenza di un industria della contraffazione di passaporti siriani. Le banche dati dell’intelligence siriana sono in mano delle forze ribelli che hanno saccheggiato le basi militari e di polizia in quasi cinque anni di guerra civile: uno di questi database contiene informazioni dettagliate su circa 130mila siriani, dei quali migliaia sono descritti come “militanti armati” e molti altri come agenti di gruppi ribelli, delle organizzazioni islamiste radicali o coinvolti in attività violente.
Altri database forniscono notizie d’intelligence su migliaia di siriani ritenuti dal regime miliziani e terroristi, la stessa testata afferma di aver ottenuto molti di questi database. I gruppi ribelli siriani hanno anche pubblicato elenchi dettagliati di ufficiali, soldati e agenti del regime di Assad, che avrebbero commesso crimini di guerra durante la guerra civile: nomi e immagini sono state postate su un gruppo chiuso di Facebook chiamato “Criminals, Not Refugees”; le foto che vi compaiono sono state scattate in Siria e nei paesi occidentali dove questi personaggi hanno trovato rifugio.