EUROPA. ISIS chiama all’azione i suoi sostenitori

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Lo Stato Islamico, fieramente, su tutti i gruppi e tramite le Osint Unit ha postato il numero dei morti nelle fila della polizia federale irachena dopo un grande attacco a Farouk e Bab al Tub. L’attentato è stato, a detta dei social, una risposta agli iracheni che in maniera congiunta alle forze della Coalizione hanno annunciato la fine della guerra a Mosul, la sconfitta di ISIS. Gli account pro ISIS parlano di 80 morti in due giorni di cui 12 ufficiali.

A seguito di questo annuncio sono cominciate a circolare le grafiche in cui si chiede a tutti i lupi solitari, ai supporter (partigiani) dello Stato Islamico di agire e coprire di sangue la terra degli infedeli (nella foto). Si tratta di una notizia collegabile a quella inerente a una giovane di 17 anni di origine danese diventata “partigiana” dello Stato Islamico. La ragazza voleva compiere un attentato in due scuole di bambini israeliani in Danimarca. Il fatto, secondo i media locali tradizionali, risalirebbe al gennaio 2016, quando fu messa in custodia cautelare, mentre è del il 21 aprile 2017 il capo di accusa.

Il verdetto su di lei era atteso per il 18 maggio scorso, data in cui compare il primo post che la riguarda nella sfera social di ISIS; successivamente è stato ripostato il messaggio sulla “partigiana dello stato islamico”. Non sappiamo se la ragazza sia in carcere o ai domiciliari ma il fatto che sia stata definita “partigiano” indica che è pronta per entrare in azione come martire. Se questo fosse confermato, significherebbe che ISIS per la prima volta ammette l’uso di donne in guerra contro gli “apostati” e questo allarga la maglia dei possibili futuri attentatori in Europa includendo le donne. Inoltre sarebbe interessante verificare se la giovane danese sia o meno collegata con l’arresto avvenuto in Spagna giorni fa di un suo connazionale.

Sulla stessa scia altre grafiche dal titolo significativo: I benefici che derivano dall’aver aiutato i mujahidin e le grafiche contro i soldati “apostati” a Mosul. Forte aumento della produzione di materiale video in lingua russa e ritorna ancora il video di al Battar Media Foundation sulla chiamata alle armi dei giovani in Occidente, uscito tempo fa.

Redazione

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