Dal 28 giugno, per la prima volta in assoluto, l’Etiopia ha iniziato a produrre petrolio greggio nei campi di Kalub e Hilala, nella parte orientale del paese. Durante la cerimonia d’inaugurazione i tre pozzi petroliferi hanno riempito 150 barili; sono alte le speranze etiopiche di avere così sia valuta forte che creare posti di lavoro.
L’area, secondo il ministero delle Miniere, è stato accertato che abbia 6 – 8 trilioni di metri cubi di petrolio greggio. La società cinese Poly-Gcl Petroleum Investment Limited è responsabile dell’estrazione sia del petrolio greggio che del gas naturale nell’area dell’Ogaden, stato regionale somalo dell’Etiopia orientale, riporta Anadolu.
L’annuncio della produzione di prova è stato fatto dal primo ministro del paese Abiy Ahmed: «La produzione di petrolio non dovrebbe mai essere una rovina per noi», ha detto il primo Ministro Abiy alla nazione, aggiungendo che sarebbe stato utile per alleviare la disoccupazione nel paese.
L’Etiopia prevede di ricavare un reddito annuo di 8 miliardi di dollari dalle esportazioni di gas naturale, che saranno realizzate attraverso un gasdotto installato a partire dal prossimo settembre. L’estrazione del petrolio è prevista tra due anni, secondo quanto riporta un Tweet di Fitsum Arega, capo di gabinetto della presidenza del Consiglio dei ministri. Secondo quanto riporta Anadolu, l’inizio delle esportazioni del greggio etiope è uno sviluppo positivo da tre punti di vista: il primo è promuovere lo sviluppo economico dell’Etiopia alleviando l’attuale deficit di valuta estera; in secondo luogo, aumenterà il beneficio per la comunità locale dove si trova il giacimento di petrolio greggio; terzo, faciliterà la diplomazia economica e la strategia etiope con i suoi vicini e con gli altri paesi.
L’estrazione mineraria contribuisce per un esiguo due per cento all’economia etiope, mentre la struttura economica continua ad essere in gran parte dominata dall’agricoltura, che contribuisce per il 48 per cento al Pil e impiega l’85 per cento della forza lavoro del paese, secondo l’Agenzia Statistica Etiopica.
Luigi Medici