L’ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Nikki Haley, è arrivato in Etiopia il 23 ottobre. Stando a Reuters, si tratta di una delle prime visite in Africa di un membro di alto livello dell’Amministrazione diplomatica sotto Trump; scopo della visita è fare luce sui progetti che riguardano la presenza Usa nel continente.
«Il presidente mi sta mandando perché vogliamo costruire la nostra politica per l’Africa, tornando a quella che c’era con il presidente George W. Bush» aveva detto Haley, prima della sua partenza
Trump, fino ad ora, ha detto poco sull’Africa; il mese scorso annunciò che avrebbe inviato Haley nel Sud Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo per aiutare a mediare la pace in entrambi i paesi affetti da crisi pesanti e dove operano, missioni di mantenimento della pace dell’Onu, ciascuna costata più di un miliardo di dollari all’anno e la Haley, in un intervento sul sito della Cnn ha detto che avrebbe esaminato criticamente le operazioni dell’Onu, in area.
Haley ha dichiarato che intende incontrarsi con il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, e con il presidente congolese, Joseph Kabila, per «trasmettere un messaggio forte al governo del Sud Sudan: smettere di rendere più difficile il lavoro degli operatori umanitari e delle forze di pace».
I diplomatici africani sperano che il viaggio della Haley possa aumentare l’impegno dell’Amministrazione Trump nei confronti dell’Africa. La visita di Haley in Africa avviene dopo che quattro soldati americani sono stati uccisi durante un’agguato il 4 ottobre in Niger.
Trump, a margine dell’Assemblea Generale Onu, ha detto che in Africa c’era «un enorme potenziale commerciale» nonostante la minaccia di Stato islamico, al-Shabaab, Boko Haram e al-Qaeda; e che «Gli Stati Uniti sono orgogliosi di lavorare con i paesi africani per sradicare i paradisi terroristici». In giugno gli Stati Uniti hanno affermato di non volere che le Nazioni Unite finanziassero una forza africana proposta per combattere i militanti islamici nell’Africa occidentale; Haley ha condotto una campagna per ridurre i costi di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, in quanto gli Stati Uniti sono il maggiore contributore: «In tutto il mondo, abbiamo visto situazioni disperate portare a risultati pericolosi. Per questo motivo, il Presidente Trump mi ha chiesto di recarmi nella regione per avere un quadro di prima mano di ciò che si può fare» ha scritto Haley.
Graziella Giangiulio