ETIOPIA. Nessun accordo per la diga etiope sul Nilo

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I tre paesi coinvolti in una disputa sulla costruzione di una diga non sono riusciti a raggiungere un accordo a Khartoum.

Egitto, Sudan e Etiopia hanno partecipato ad una riunione tenutasi a Khartoum con i ministri degli Esteri e i ministri dell’Irrigazione e delle risorse idriche per discutere gli ostacoli incontrati riguardo alla Grand Ethiopian Renaissance Dam.

«Ci siamo seduti per lunghe ore, discutendo di molte questioni, ma non siamo riusciti a raggiungere una decisione comune sulle nostre differenze”, ha detto Ibrahim Ghandour, ministro degli Esteri sudanese.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha detto che i colloqui hanno portato a una tabella di marcia che potrebbe aiutare i tre stati a far fronte a eventuali problemi futuri. «Continueremo a seguire le istruzioni dei leader politici dei nostri paesi per sbloccare la situazione, durante il prossimo mese che va dal 5 aprile al 5 maggio», ha detto Shoukry.

Il 18 gennaio, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha chiesto all’ex primo Ministro etiope Hailemariam Desalegn di accettare la mediazione internazionale per affrontare la decisione dell’Etiopia di voler costruire una diga sul Nilo Azzurro.

Desalegn ha respinto la proposta egiziana che la Banca mondiale partecipasse come parte neutrale ai negoziati, ma è stato aperto a discutere la questione in riunioni future.

L’Etiopia ha iniziato la costruzione della diga nel 2011 nei pressi del confine sudanese e, una volta completata, si prevede che avrà una potenza totale di 6.000 megawatt di energia, che consentirà al paese di esportare energia elettrica.

Per Addis Abeba, la diga idroelettrica da 5 miliardi di dollari fornirà energia a milioni di persone che hanno disperato bisogno di energia elettrica, mentre per l’Egitto interromperà il flusso di acqua dal Nilo, mettendo a repentaglio l’agricoltura nel paese. Il rifiuto dell’arbitrato della Banca Mondiale è stata l’ultima battuta d’arresto di una contrapposizione durata anni e dagli esiti incerti. 

Antonio Albanese