Nuovi impulsi alle rinnovabili in Italia

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ITALIA – Roma. L’inizio del 2013 ha visto il completamento e la razionalizzazione del panorama legislativo italiano in materia di incentivi alle energie rinnovabili e all’efficientamento energetico. Il 2 gennaio, infatti, sul supplemento ordinario n° 1 del primo numero della Gazzetta Ufficiale, sono stati pubblicati i decreti interministeriali inerenti il “Conto Termico” e i “Certificati Bianchi”.

 

I provvedimenti si propongono di dare nuovo impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili quali, ad esempio, pompe di calore, condizionamento a energia solare,  pannelli scalda- acqua, biomassa, di accelerare i progetti di riqualificazione  energetica e di fissare nuovi target nazionali in termine di risparmio energetico. Questi, inoltre, congiuntamente alla Strategia Energetica Nazionale, rappresentano una tappa fondamentale per raggiungere e superare gli obiettivi energetico- ambientali fissati al 2020 dall’Unione Europea.

Il decreto recante norme di “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, detto Conto Termico, previsto dal decreto legislativo n. 28/2011, è stato frutto della collaborazione tra il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ed il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Esso segue di pochi mesi il V Conto Energia sul fotovoltaico e sulle altre fonti rinnovabili elettriche ed è coerente con quest’ultimo nell’assegnare gli incentivi in base ad una metrica di valutazione di tipo prestazionale, finalizzata cioè a premiare le soluzioni realmente produttive ed efficaci, stimando le produzioni annue da rinnovabili o i risparmi energetici. Nello specifico, gli incentivi sono rivolti a quei soggetti che erano stati esclusi dalle detrazioni fiscali del 55/50% poiché non soggetti a IRPEF o IRAP, quindi soprattutto le amministrazioni pubbliche, ma anche altri soggetti che, avendo redditi limitati, non potevano beneficiare pienamente delle suddette detrazioni. Il contributo, elargito dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) in rate annuali per 2 o 5 anni, dipende dal tipo di intervento oggetto del rimborso e, secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico, equivale a circa il 40% delle spese sostenute.

Il Conto Termico, a decorrere dal primo gennaio 2013, stanzia un impegno di spesa annuo di 900 milioni di euro, di cui 200 destinati alle pubbliche amministrazioni, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica, realizzati in edifici, parti di edifici o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati d’impianto di climatizzazione. Le stesse pubbliche amministrazioni possono beneficiaredi incentivi  per  interventi di piccole dimensioni relativi ad impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza. Gli altri 700 milioni sono rivolti ai privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario, per i soli interventi relativi alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza. Tali risorse economiche sono ricavate da operazionisulle tariffe del gas, definite dall’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas (AEEG), mentre il supporto tecnico e il monitoraggio dei risultati sono affidati all’Enea. I nuovi incentivi potranno essere richiesti dai soggetti interessati solo per via telematica ed a tal fine, entro fine febbraio, il GSE pubblicherà sul proprio sito la scheda-domanda.

Il decreto interministeriale sui Certificati Bianchi, invece, stabilisce i nuovi obiettivi nazionali di risparmio energetico per le aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del gas con oltre cinquanta mila clienti relativamente al periodo che va dal 2013 al 2016. Il regime dei titoli di efficienza energetica (TEE) si apre, così,  anche ai grandi progetti industriali ed impianti di teleriscaldamento in aree metropolitane, ai quali sono riservate ulteriori “premialità” in funzione del grado di innovazione tecnologica.

I risparmi cumulati dovranno raggiungere i 4,4 megatep (per megatep si intende l’energia generata da un milione di tonnellate di petrolio) nel 2013, i 5,9 nel 2014, i 6,4 nel 2015 e i 7,3 megatep nel 2016, tuttavia qualora l’obiettivo nazionale di un determinato anno venga conseguito con un margine superiore al 5%, il target per l’anno successivo sarà incrementato in proporzione. Le suddette aziende dovranno conseguire risparmi finali sui consumi dei loro clienti, oppure acquistare i titoli di efficienza energetica da soggetti più “virtuosi”. Il  mercato dei certificati bianchi  diventa, in tal modo,  un incentivo ad investire nell’efficientamento energetico senza necessariamente pesare sui conti pubblici. 

In sostanza il nuovo provvedimento non apporta mutamenti radicali al mercato dei certificati bianchi, piuttosto prevede trasferimenti di competenza tra i vari soggetti che lo regolano: l’attività di gestione, valutazione e certificazione passa dall’AEEG al GSE, il ruolo tecnico viene affidato all’Enea, mentre l’Authority conserva quello finanziario.

È importante sottolineare che entrambi i decreti rappresentano un passo importante verso la semplificazione normativa in materia di rinnovabili, di efficienza energetica, di risparmio delle risorse e spingono, perciò, in direzione di una de carbonizzazione dell’economia.