Atene riparte dalle rinnovabili

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GRECIA – Atene. La Grecia sarà affiancata e coadiuvata da Germania e Svizzera nello sviluppo delle energie rinnovabili. È quanto emerge da due accordi firmati nel corso della scorsa settimana dal Ministro dell’Ambiente greco Papaconstantinou e il suo omonimo tedesco e, prima ancora, dallo stesso Ministro greco e la consigliera federale svizzera Leuthard, al fine di migliorare la produttività e l’efficienza di un  settore considerato trainante per l’economia ellenica.

L’accordo bilaterale tra Grecia e Germania è stato firmato il 28 marzo di fronte alla task-force europea sul debito greco e prevede, da parte della Germania, sia un supporto economico che consigli strategici, entrambi mirati a «migliorare le condizioni generali per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Grecia». Berlino verserà subito una quota di 250.000 euro su un budget complessivo di un milione di euro per la fase iniziale del progetto, mentre la restante parte verrà coperta dalla Commissione Europea. L’intesa fa parte di un pacchetto di aiuti atti a facilitare le riforme economiche varato già nel 2010 dalla Commissione Europea, che aveva “affidato” al Ministero dell’Ambiente tedesco il compito di coordinare la riforma del settore delle rinnovabili. L’obiettivo dell’Ue e della Germania è una sensibile riduzione dei costi di produzione dell’energia rinnovabile in generale, e solare in particolare, che al momento in Grecia sono ancora nettamente superiori rispetto alla media dei paesi europei e rispetto al costo dell’energia tradizionale, nonostante condizioni geografico-ambientali molto favorevoli.
L’accordo di collaborazione tra Grecia e Svizzera, firmato il 26 marzo a Berna dal Ministro dell’Ambiente greco Papaconstantinou e la consigliera federale svizzera Leuthard, invece, ha portato ad un Memorandum of Understanding. Esso apre la strada ad una cooperazione bilaterale su un’ampia gamma di tematiche ed argomenti che riguarderanno l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, le infrastrutture elettriche, comprese smart grid e smart meter, ed il corridoio europeo meridionale del gas, ovvero il progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP).
In occasione dell’incontro di Berna Papaconstantinou ha presentato alla collega svizzera i progressi compiuti dalla Grecia sul fronte delle eco-energie e le potenzialità ancora da sfruttare relativamente al fotovoltaico, all’eolico e al geotermico. Egli ha inoltre illustrato il progetto Helios con cui il governo greco intende promuovere e sviluppare l’energia solare, esportando l’elettricità prodotta agli altri paesi dell’Europa.
Effettivamente negli ultimi mesi in Grecia sono aumentati gli investimenti nelle rinnovabili, soprattutto nel fotovoltaico. Secondo i dati del gestore della rete elettrica ellenica LAGIE, infatti, a gennaio di quest’anno sono stati installati oltre 300 MW di capacità fotovoltaica, cioè più di un terzo della nuova capacità solare installata nel 2012 e altri 121 MW sono stati allacciati alla rete a febbraio.
È giusto sottolineare che, in un periodo di difficili congiunture economiche,  le cooperazioni tra i vari paesi europei in materia di promozione e sviluppo nel settore delle FER, oltre ad essere in linea con la direttiva europea del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, sono utili, se non ad appianare, quanto meno a distendere tensioni politiche tra chi più direttamente subisce la crisi, come Grecia, e chi, come la Germania, si sente in diritto di imporre dure condizioni per contribuire a salvare l’Ue e gli stessi paesi membri.