GIAPPONE – Tokio. I sindaci del Giappone si sono detti favorevoli alla riaccensione dei reattori nucleari se le autorità preposte dichairano questi “sicuri” (dovranno dettare i nuovi standard di sicurezza). In base a un sondaggio del quotidiano Yomiuri Shimbun effettuato il 29 dicembre il 54% dei 135 sindaci che ospitano i reattori e anche quelli di città libere dal nucleare si sono detti favorevoli allo sfruttamento dei 50 reattori, ora 48 sono spenti, presenti sul territorio.
I reattori sono chiusi e sono attualmente sottoposti a controlli di sicurezza in seguito al disastro nucleare di Fukushima.
Solo il 18 per cento degli intervistati ha detto che non vorrebbe mettere in moto i reattori, mentre il 28 per cento si è astenuto dal chiarire la loro posizione, fa sapere il Yomiuri. Questi risultati sono in netto contrasto con quanto invece dichiara l’opinione pubblica che è ancora molto scossa dalla tragedia della centrale nucleare di Fukushima. A quanto pare la ragion di “stato” che deve fare i conti con il settore industriale mette al primo posto le necessità di funzionamento delle fabbriche, mentre i cittadini pensano alla salute. Dopo tutto Fukushima ha portato all’evacuazione di molte aree e il governo e Tokyo Electric Power Company proprietaria dell’impianto nucleare hanno detto che ci vorranno 30 anni per il ripristino e bonifica della zona. I risultati del sondaggio del quotidiano Yomiuri aiuteranno invece il primo ministro Shinzo Abe che in campagna elettorale si è detto favorevole all’utilizzo dell’energia nucleare e ha promesso un ordine del giorno per ricostruire l’economia ora in stagnazione. Parere in netto contrasto con le decisioni intraprese dal suo predecessore
Yoshihiko Noda, che si è impegnato a porre gradualmente la parola fine dell’energia nucleare nel prossimi tre decenni, in linea con l’opinione pubblica.