ENERGIA. Mitsubishi batte Shell sul rinnovabile in Europa

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La Mitsubishi ha battuto il grande titolo petrolifero Shell nella gara per acquistare la più grande azienda olandese di servizi pubblici, Eneco. Mitsubishi acquisterà Eneco per 4,5 miliardi di dollari come parte di un consorzio con la consociata giapponese Chubu, che deterrà una partecipazione del 20%, mentre Mitsubishi deterrà il restante 80%.

L’operazione non si è ancora conclusa e richiede ancora l’approvazione degli azionisti. Se venisse approvata, Mitsubishi utilizzerà Eneco come hub per tutte le sue attività legate all’energia in Europa. A tal fine, ha in programma di trasferire ad Eneco tutti i suoi asset eolici offshore europei e si tratta di un ampio portafoglio, riporta Oil Price.

Eneco, che produce circa la metà dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, è uno dei principali operatori sia nell’eolico offshore che onshore, con attività in Olanda, Belgio e Germania. Gestisce 2GW di capacità eolica e 300 MW di capacità solare.

Per Shell, questa perdita è un colpo, ma il gigante del petrolio continuerà a cercare risorse energetiche rinnovabili, con piani di spesa tra i 2 e i 3 miliardi di dollari all’anno per progetti di energia rinnovabile a partire dal 2021. L’interesse per Eneco era strategico per Shell, non solo l’ottica dell’accordo sulle energie rinnovabili era interessante, ma il modello di vendita diretta di Eneco ai consumatori avrebbe permesso a Shell di coprirsi dal calo della domanda di benzina e gasolio, mentre l’Europa entra a tutto vapore nel settore dei veicoli elettrici. Shell ha tenuto d’occhio Eneco da quando è stato annunciato per la prima volta che Eneco sarebbe stata messa in vendita nel dicembre dello scorso anno.

È un duro colpo per Shell perché le supergiganti europee stanno affrontando una situazione di inaffidabilità se non entrano presto su una grossa fetta del mercato delle rinnovabili. Da notare che le altre grandi compagnie petrolifere al di fuori dell’Europa non subiscono minimamente una simile pressione, tesa a contenere le perdite dei settori tradizionali derivanti dall’ampliamento delle rinnovabili. 

Tommaso dal Passo