Efficientamento energetico: Germania leader mondiale

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STATI UNITI – New York 25/07/2014. La Germania risulta essere la nazione più virtuosa relativamente all’efficientamento energetico, seguita da Italia ed Unione europea.

È quanto emerge dall’International Energy Efficiency Scorecard 2014, report recentemente pubblicato dall’American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE).
Lo studio ha avuto come oggetto d’analisi le 16 maggiori economie del mondo quali: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Russia, Sud Corea, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti ed Unione europea, che, congiuntamente, rappresentano oltre l’81% del prodotto interno lordo mondiale ed il 71% del consumo globale di energia. Più nello specifico gli analisti di ACEEE, per ciascuna economia, hanno considerato 31 diversi indicatori di efficienza energetica e li hanno “inquadrati” in quattro categorie: edifici, industria, trasporti e “national effort”, ovvero aspetti trasversali nell’utilizzo di energia a livello nazionale. Considerati tali parametri, la classifica definitiva ha visto svettare la Germania davanti a Italia, Unione europea, Cina e Francia, Giappone e Regno Unito, Spagna, Canada, Australia, India, Corea del Sud. Sorprende il tredicesimo posto degli Stati Uniti, che precedono solo Russia, Brasile e Messico. Gli States, infatti, hanno ottenuto un punteggio complessivo di soli 42 punti, su un massimo di 100, e “pagano” 23 punti di distanza rispetto alla capolista. Tali risultati mettono in evidenza che negli ultimi anni la politica economica americana ha compiuto progressi limitati verso una maggiore efficienza a livello nazionale, favorendo un ingente spreco di risorse energetiche e di denaro.
La Germania, di contro, «ha fatto dell’efficienza energetica una priorità assoluta». Dall’ International Energy Efficiency Scorecard, invero, si evince innanzitutto la grande efficienza del sistema energetico tedesco nel settore industriale e, più in generale, l’efficacia delle politiche di retrofit e dei programmi di credito d’imposta, dei finanziamenti per incoraggiare l’efficienza energetica e delle norme in materia di edilizia. Ma c’è di più. Negli ultimi anni la Germania ha fortemente incentivato gli investimenti privati nell’edilizia mediante prestiti agevolati concessi dalla Banca di sviluppo statale per la ristrutturazione e offre sussidi alle piccole e medie imprese per il miglioramento dell’efficienza dei loro processi produttivi. La relazione ACEEE, inoltre, ha elogiato l’obiettivo di Berlino di ridurre del 20% il consumo energetico nazionale rispetto ai livelli del 2008 e di arrivare a -50% nel 2050.
Considerevole è altresì la piazza d’onore attribuita all’Italia. Il Belpaese, nella valutazione totale delle quattro categorie, ha conseguito solo un punto in meno rispetto alla Germania ed ha avuto il massimo del punteggio per il settore dei trasporti, in virtù di un parco veicoli con consumi molto bassi, un buon rapporto tra investimenti su trasporto ferroviario e su strada ed un numero contenuto dei km pro-capite percorsi dai propri cittadini, mentre può ancora migliorare nel comparto dell’edilizia. L’American Council for an Energy-Efficient Economy ha ottimamente valutato anche le politiche italiane per l’efficienza energetica, derivanti dal recepimento della Direttiva europea 2012/27/EU e, prima ancora, dall’attuazione di norme come i D.M. 20/7/04 elettricità, 20/7/04 gas ed il D.M. del 28 dicembre 2012 che hanno promosso il risparmio energetico attraverso il meccanismo dei certificati bianchi ed hanno rappresentato una fonte di ispirazione per un numero considerevole di Stati europei ed extra-europei.