EMIRATI ARABI UNITI. L’unica fede è orientata al servizio e all’adorazione di Dio: musulmani e cristiani scoprono in questo di essere fratelli e mai nemici

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Si è concluso da poco il Convegno Internazionale sulla Fratellanza (Global Conference of Human Fraternity) promosso dal Council of Elders, Consiglio dei saggi musulmani, presieduto dallo shaykh al-Azhar Ahmad al-Tayyib e fondato ad Abu Dhabi nel 2014. Prima dell’arrivo del Pontefice, si erano già riuniti 500 leader religiosi da tutto il mondo che hanno discusso in 21 workshop con 60 relatori, di cui 30 musulmani e 30 in maggioranza di chiese cristiane.

Delegazioni islamiche europee sono venute da Ucraina, Algeria, Libano, Mauritania, Tunisia, Azerbaijan, Kazakhstan, Malesia, Indonesia,  Bosnia, Albania, Kosovo, Croazia, Russia, India e Pakistan. Dall’Italia il rappresentante musulmano è il presidente della Coreis Italiana, Imam Yahya Pallavicini, che è intervenuto nel workshop sul tema della Coesistenza, prima dell’incontro finale che ha suggellato il meeting tra lo Shaykh Ahmad Al-Tayyeb e il Papa Francesco I.

La relazione dell’imam Pallavicini aveva come titolo San Francesco e il Sultano Muhammad, una “lettura contemplativa” e riguardava lo storico incontro tra il santo Patrono d’Italia e il sultano ayyubide Muhammad Malik Al-Kamil, di cui proprio quest’anno ricorre l’ottocentenario (1219-2019). Il meeting internazionale di Abu Dhabi è stato aperto da alte cariche del mondo islamico fra cui Ahmed Aboul Gheit, Segretario Generale della Lega Araba e Sheikh Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, ministro della Tolleranza degli Uae.

Oltre ad autorità cristiane ortodosse, orientali e protestanti, sono intervenuti da parte cattolica il segretario di Stato Pietro Parolin, il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, mons. Miguel Ayuso, segretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, già Custode di Terra Santa, il frate francescano da Gerusalemme Ibrahim Faltas, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo e Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica. Fra i relatori anche il rabbino capo di Polonia, rav. Michael Schudrich.

Tre i temi principali discussi nei due giorni di incontri, a loro volta articolati in sotto argomenti. Il primo, “Principi di Fraternità Umana” è stato suddiviso in “Consolidamento della nozione di cittadinanza”, “Combattere l’estremismo”, “Promuovere il dialogo” e “Difendere i diritti degli oppressi e dei perseguitati”; il secondo tema, “Le principali sfide che affronta la fratellanza umana nel mondo”, include “Mancanza di coscienza umana”, “Esclusione della morale religiosa”, “Diffusione di individualismo e materialismo” e “Fanatismo religioso ed etnico”.

Infine il terzo macro-tema, “Responsabilità comune per realizzare la fraternità umana”, suddiviso in “Responsabilità comune per raggiungere la pace globale”, “Responsabilità delle organizzazioni internazionali e umanitarie”, “Ruolo delle organizzazioni e istituzioni educative, culturali e dei media nella costruzione e diffusione della fratellanza” e de “Il ruolo dei giovani di diversi background religiosi e culturali nel conseguimento di questi obiettivi”.

Redazione