Mario Monti ordina agli alleati prudenza nelle dichiarazioni

55

ITALIA – Roma. Mario Monti tra tutti i candidati, almeno sulle alleanze, ha avuto le idee chiare sin da subito. Corre da solo al Senato mentre si è alleato a Fini e Casini per la corsa ai seggi della Camera. Per ora prende le distanze dal Pd ma lo considera già il suo alleato naturale di governo.

E da qualche giorno anche il Sel di Vendola gli ha aperto la porta a patto che il professore faccia «autocritica» su alcune «controriforme». Insomma dal centro a sinistra tutti insieme appassionatamente lasciando fuori la destra italiana e la sinistra estrema.

Gli stessi montiani definiscono la coalizione, quella di fronte agli elettori e quella possibile di governo, “centrista”. Il problema di Monti, la sua spina nel fianco è Casini che non perde occasioni per stuzzicare Bersani, in fondo si tratta di elezioni  al “Porcellum” dove la lotta è fino all’ultimo voto. Le percentuali, su carta vedono vincente il Pd, corteggiato da tutti ma con Silvio Berlusconi è sempre bene stare ben svegli. Quidni Casini porta avanti le sue battaglie e non guarda in faccia a nessuno. Ma sottovalutare Berlusconi non paga, lui è un comunicatore populista che sa come conquistare gli italiani. Quindi, ordini del Prof., agli alleati: campagne elettorali separate ma non contrapposte al Pd.