El Salvador. Chiude Soccorso Giuridico

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EL SALVADOR – San Salvador 06/10/2013. La Chiesa cattolica in El Salvador ha improvvisamente chiuso i suoi importanti uffici per la tutela dei diritti umani e l’ufficio di assistenza legale, che per anni, e talvolta con grande rischio, ha denunciato e indagato le atrocità più eclatanti che circondano la guerra civile di quel paese.

La decisione della chiusura è stata una sorpresa per i dipendenti che il primo ottobre si sono recati al lavoro presso l’ ufficio Soccorso Giuridico nella capitale della nazione centroamericana, San Salvador, trovandola chiusa da lucchetti con guardie che negavano loro l’ingresso. L’allarme è alto perché l’archivio di Soccorso Giuridico è considerato un tesoro per gli investigatori, nonché un prezioso archivio penale per casi ad oggi non ancora risolti. Per alcuni, è stato particolarmente inquietante che la chiusura sia avvenuta subito dopo che la magistratura di El Salvador ha accettato di ammettere nei casi in discussione una legge di amnistia che potrebbe riaprire parecchi casi. La legge di amnistia, approvata nel 1993,ha protetto numerosi funzionari governativi, ufficiali militari e leader della guerriglia per atti commessi durante la guerra civile 1980-1992. Alla fine dell’anno scorso, la Corte interamericana dei diritti umani ha stabilito che la legge non può essere utilizzata per proteggere coloro che hanno ordinato ed eseguito il più grande massacro avvenuto nel dicembre 1981: il massacro di centinaia di contadini, compresi i bambini, a El Mozote nel nord-est di El Salvador. Il mese scorso, la Corte Suprema salvadoregna ha ammesso gli argomenti sulla incostituzionalità dell’amnistia. Soccorso Giuridico era stato fondato prima della guerra dall’allora arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero. Oltre alla consulenza dei poveri e degli oppressi, era diventata la forza trainante per le indagini sulle atrocità del periodo.