Sisi corre per la presidenza

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EGITTO – Il Cairo 06/02/2014. Il capo dell’esercito egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha annunciato che parteciperà alle elezioni presidenziali, riporta il quotidiano kuwaitiano Al – Seyassah, il 6 febbraio.

La decisione probabilmente aumenterà le tensioni politiche e la rabbia dei militanti islamici che hanno intensificato, nell’ultimo periodo, gli attacchi contro lo Stato riporta l’emittente Al Arabiya. L’emittente aggiunge poi che questa decisione potrebbe aumentare le preoccupazioni sul ritorno dei militari al governo dell’Egitto, dopo la rivolta popolare del 2011. In una intervista pubblicata su Al-Seyassah, Sisi ha detto di non aver avuto alternative, che si presenta per soddisfare i desideri del popolo egiziano che lo vogliono come presidente: «Mi presenterò al popolo egiziano per avere la loro fiducia attraverso un voto libero». Durante il periodo successivo al rovesciamento di Morsi, le forze di sicurezza hanno effettuato una dura repressione contro la Fratellanza Musulmana e le forze dissenzienti, scatenando le proteste dei gruppi per i diritti umani. Circa 1.000 membri della Fratellanza sono stati uccisi, alti dirigenti del partito sono stati incarcerati e il gruppo è stato dichiarato organizzazione terroristica. La Fratellanza ha sempre ribadito di essere un’organizzazione pacifica ma che politicamente terrà impegnato Sisi, il quale sta affrontando una situazione delicata nel Sinai. Gruppi legati ad Al Qaeda stanno conducendo una rivolta concretizzantesi in una serie di attentati alle forze armate e alle forze di polizia egiziane in tutto il paese, compresa la capitale. Secondo la diplomazia occidentale, riporta il quotidiano, il generale Sisi avrebbe fatto resistenza contro la sua candidature, vista la mole del lavoro per rimettere in piedi il Paese che è stato letteralmente inondato di dollari da Arabia Saudita, Stati Uniti e Kuwait, dopo la caduta di Mursi. Questo aiuto ha tenuto l’economia a galla nonostante le proteste e le violenze che hanno allontanato investitori e turisti.

Sisi è diventato molto popolare in Egitto: ci sono manifesti, T-shirt e persino tavolette di cioccolato con la sua effige; viene raffigurato come un salvatore della patria su canali televisivi statali e privati. Ma il generale è altrettanto consapevole che gli egiziani, con l’aiuto dell’esercito, hanno estromesso due presidenti in tre anni e che le proteste di massa potrebbero scoppiare di nuovo: «Non bisogna giocare con i sogni della gente o dire loro che abbiamo la bacchetta magica (…) Dirò agli egiziani: “Uniamo le mani e lavoriamo insieme per ricostruire questo paese».