Il ministero egiziano del Turismo e delle Antichità ha annunciato la scoperta di un deposito di antichi strumenti utilizzati nei rituali religiosi dal Tempio dei Faraoni a Buto nel governatorato di Kafr el-Sheikh a nord del Cairo. Alcuni degli strumenti sono stati utilizzati per eseguire riti religiosi quotidiani in onore della dea Hatho; gli strumenti sembrano essere stati intenzionalmente collocati sotto blocchi di pietra in cima a una collina di sabbia a sud del tempio della dea Wajit.
Tra gli strumenti, riporta un comunicato del ministero della Cultura egiziano ripreso da Al Monitor, ci sono una scultura in pietra calcarea a forma della dea Hathor, un set di bruciatori d’incenso in maiolica, uno dei quali con la testa del dio Horus, e un set di statuette di argilla un tempo utilizzate nei rituali religiosi e cerimoniali in dedica a Hathor. Gli strumenti includono anche piccole statuette delle divinità Taweret e Thoth, un grande piatto d’offerta, una sedia da parto, un occhio di Ujat in oro puro e i resti di materiali usati per la doratura.
La scoperta è unica, perché gli strumenti utilizzati nei rituali religiosi scoperti nel tempio sono rari ed è difficile trovarne di simili che venivano utilizzati dai sacerdoti in presenza dei re. Questi strumenti ritrovati sono stati effettivamente utilizzati, come dimostra il residuo di incenso trovato e utilizzato nei rituali religiosi.
Per le autorità questa scoperta è significativa per confermare che la dea Hathor, una divinità delle donne incinta, della felicità e della musica, si pensava risiedesse nel tempio della città di Buto.
Buto è uno dei siti archeologici molto importanti nel Delta del Nilo. È menzionato come una delle capitali dell’Egitto in epoca preistorica. Il Tempio dei Faraoni era ed è ancora uno dei centri religiosi più importanti, come alcuni lo hanno descritto come la capitale politica del periodo predinastico. Era anche considerato un centro di civiltà in quell’epoca. Era una delle città più importanti, potenti e prestigiose dell’antica storia egiziana.
Lucia Giannini