EGITTO. Rete elettrica collegata a quella saudita

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Mentre il mondo punta gli occhi sul Cairo perché sta negando ai cittadini di Gaza di raggiungere il Sinai, Abdel Fattah al-Sisi avrebbe alla fine detto sì alla nascita di re campi profughi a tre km da Rafah ma a patto che sia l’Egitto a gestirli.

Ma l’Egitto in Medio Oriente in questi giorni fa notizia anche perché ha completato il progetto per collegare le reti elettriche dell’Egitto con l’Arabia Saudita. L’Egitto è un paese sempre carente di energia elettrica e ha deciso da qualche anno di avviare un nuovo piano industriale dove l’indipendenza energetica e la vendita dell’energia sono tra le voci più importanti.

Una fonte ufficiale del Ministero dell’Energia egiziano ha affermato che l’attuazione del progetto di interconnessione da 3.000 MW tra Egitto e Arabia Saudita procede nei tempi previsti e che la prima fase da 1.500 MW sarà realizzata nel maggio 2025, e la seconda fase nel novembre dello stesso anno.

La fonte ha spiegato che il lavoro sul progetto è completo per oltre il 30%. Il progetto richiederà 36 mesi dalla firma dei contratti, con un costo di investimento fino a 8 miliardi di sterline.

Secondo la testata Youm 7: «È stato riferito che gli studi sul progetto e tutti gli aspetti tecnici del progetto sono stati completati e questo che consentirà lo scambio di 3.000 megawatt tra i due paesi nell’ora di punta, che differisce tra i due paesi di circa 6 ore.»

Il progetto di interconnessione elettrica tra Egitto e Arabia Saudita è considerato uno dei progetti più grandi e importanti dell’intera regione. È stato sottolineato che l’Egitto prevede di esportare energia all’estero attraverso l’espansione di progetti di interconnessione elettrica per beneficiare dell’enorme potenziale di energia rinnovabile che l’Egitto possiede.

Gli altri due partner dei progetti energetici dell’Egitto nella regione sono l’Iraq e la Giordania anche questi hanno assoluta necessità di energia. La Giordania per soddisfare un aumento della richiesta e l’Iraq perché si trova cn molte risorse nel sottosuolo ma una rete energetica inesistente per via dei bombardamenti della coalizione e degli attacchi Daesh.

Tommaso Dal Passo

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