EGITTO. Parigi e Il Cairo parlano di Libia

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Il ministro degli Esteri francese ha dichiarato di aver consolidato i legami di sicurezza con l’Egitto. Secondo quanto riporta Defence Web, Parigi considera il Cairo l’”elemento centrale” per garantire la stabilità regionale e superare l’impasse politico nella Libia.

Parigi e il Cairo hanno rafforzato stretti legami economici e militari negli ultimi anni e con il governo del presidente Abdel Fattah al-Sisi il rapporto è migliorato: entrambe le parti sono interessate e colpite dal vuoto politico in Libia e dall’aumento dei gruppi jihadisti in Egitto. Parlando nei giorni scorsi dopo una giornata di incontri al Cairo, con Sisi e con il suo omologo Sameh Shoukry (nella foto), Jean-Yves Le Drian, che nel suo precedente ruolo di ministro della Difesa aveva sviluppato un rapporto personale con Sisi, ha detto che i due alleati hanno una “visione comune” su come affrontare i militanti. «Abbiamo discusso sulla lotta contro il terrorismo e sulla stabilizzazione della Libia», ha detto Le Drian durante un incontro con Papa Tawadros II, capo della Chiesa Ortodossa copta egiziana. «L’Egitto è l’elemento centrale della stabilità regionale» ha spiegato Le Drian. «Non possiamo lasciare che continui l’instabilità a beneficio di terroristi e trafficanti sulle frontiere dell’Egitto e sulle porte dell’Europa», ha poi detto Le Drian.

La visita di Le Drian ha seguito quella del ministro della Difesa Sylvie Goulard che ha discusso di cooperazione in materia di sicurezza, compreso il modo migliore per migliorare il monitoraggio dei confini dell’Egitto, con il suo omologo.

Emmanuel Macron ha deciso di mettere la questione sicurezza in cima alla sua agenda politica estera.

Per questo la situazione in Libia è affare delicato e di elevato interesse. Oggi il territorio libico è diviso tra un governo sostenuto dalle Nazioni Unite a Tripoli, appoggiato appieno dalle milizie occidentali, compresi gruppi islamici sostenuti dalla Turchia e dal Qatar e dal comandante militare orientale Khalifa Haftar, capo del Lna, sostenuto da Emirati Arabi Uniti e Egitto. Per gli Emirati, la leadership dell’Egitto è un muro contro i militanti e Abu Dhabi ha fornito al Cairo sostegno finanziario e militare.

La Francia ha dato sostegno militare ad Haftar, ma i diplomatici francesi dicono che alla fine dovranno sedersi e negoziare con il governo federale delle Nazioni Unite di Fayez al-Seraj e le milizie. C’è infatti una crescente convergenza di opinioni per riportare tutte le parti al tavolo negoziale, che potrebbe tradursi nelle prossime settimane in un giro  diplomatico per creare consenso per portare Haftar e Seraj insieme allo stesso tavolo.

Tommaso dal Passo