L’Egitto accetta la diga etiope sul Nilo

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EGITTO – Il Cairo 22/10/2013. Il Cairo e Addis Abeba potrebbero presto raggiungere una tregua sulla controversia relativa alla costruzione della diga sul Nilo Azzurro in Etiopia.

Entrambi i paesi hanno recentemente accettato di negoziare sul progetto, riporta al Monitor. L’Egitto ha anche accettato di partecipare alla costruzione della diga, senza specificarne le condizioni. Nel corso di una conferenza stampa del 7 ottobre, il primo ministro etiope Hailemariam Desalegn ha annunciato che il suo paese avrebbe accolto la partecipazione di Egitto e Sudan alla costruzione della diga e ha sottolineato che il suo governo ritiene che la diga deve essere di proprietà congiunta di Sudan, Etiopia ed Egitto. Il Cairo ha ritenuto la sua dichiarazione come un passo positivo verso il raggiungimento di un consenso attorno al progetto, nonostante le precedenti aspre critiche.

L’8 ottobre, il ministro etiope delle Acque Alemayehu Tegenu aveva twittato: «La grande Diga Rinascimento etiope non dovrà mai essere messa in secondo piano».  Egitto riceve 55,5 miliardi di metri cubi d’acqua del Nilo ogni anno in conformità con l’ accordo del 1959 firmato tra Egitto e Sudan. Circa l’85 % di queste acque proviene dall’altopiano etiopico, in particolare dal Nilo Azzurro, sul cui corso l’Etiopia intende costruire la diga per mettere da parte 63 miliardi di metri cubi di acqua e generare 6.000 megawatt di elettricità. I ministri delle Acque etiope, sudanese e egiziano sono a Khartoum tra il 20 e il 23 ottobre per discutere la relazione della Commissione Tripartita sulle ripercussioni della diga.

L’8 ottobre, il primo ministro egiziano Hazem el- Biblawi ha incontrato il Comitato Supremo del Nilo per concordare le trattative con l’Etiopia. Questa riunione si è conclusa con l’approvazione egiziana a prendere parte alla costruzione della diga. Al Monitor riporta una fonte diplomatica egiziana coinvolta nei negoziati tra Il Cairo, Khartoum e Addis Abeba: «L’improvviso annuncio della partecipazione dell’Egitto alla costruzione della diga è legato a una serie di fattori che regolano il suo rapporto con l’Etiopia. La decisione dell’Egitto non significa compromettere i suoi diritti, ma l’Egitto ha bisogno di capacità speciali nella fase successiva per negoziare (…) L’amministrazione egiziana è conscia del grave pericolo che la diga rappresenta per la sicurezza idrica dell’Egitto (…) La situazione ora è molto complessa, e le opzioni di negoziazione sono limitate. La nostra posizione è la più debole, perché noi siamo i più bisognosi di acqua e a causa della nostra debolezza sul Corno d’ Africa, dopo il congelamento delle attività egiziane nell’Unione africana, non abbiamo altra scelta che accettare la creazione della diga».

Dall’altro lato, il governo etiope ha annunciato a settembre 2013 che era pronto a costruire il corpo principale della diga; il Sudan aveva espresso la sua soddisfazione per il progetto e aveva affermato che la diga avrebbe protetto il Sudan dalle inondazioni che deve affrontare ogni anno.