In 10 giorni, circa 40.000 fan del cinema si sono riversati al Cairo Opera House per guardare più di 150 film provenienti da 63 paesi e presentati al 41° Cairo International Film Festival. Il festival è iniziato con il film d’apertura The Irishman di Martin Scorsese, che è stato rimesso nelle sale gratuitamente il giorno successivo il 21 novembre.
Il festival ha celebrato durante la 41a sessione il cinema messicano e il programma d’onore ha incluso la proiezione di 8 film; come membri della giuria, il festival ha voluto selezionare importanti elementi del cinema nazionale e internazionale. Il regista e sceneggiatore americano Steven Gagan, già premio Oscar e Golden Globe, era il presidente della giuria del concorso internazionale.
La 41a edizione, che si è svolta dal 20 al 29 novembre 2019, ha visto 150 film, tra cui 21 cortometraggi, oltre a 21 film dei classici del cinema egiziano restaurato, per un totale di oltre 170 film, tra cui 35 film nelle sue prime proiezioni internazionali e 84 film nella loro premiere in Medio Oriente e Nord Africa. Il numero di visitatori stranieri al festival quest’anno ha raggiunto i 550 membri.
Il festival ha visto un’enorme affluenza, avvicinandosi a 40 mila spettatori, secondo la Tazkarti, società che gestiva il ticketing, e il numero totale di proiezioni ha raggiunto 43 film. Tutte le presentazioni sono state fatte con eccezionale precisione tecnica e il festival non ha ricevuto alcun reclamo da alcun regista riguardo alla qualità dell’immagine e del suono durante la proiezione dei film.
Il pubblico ha avuto un appuntamento con tre importanti figure, venerdì 21 novembre, attraverso una conferenza stampa diretta da Sherif Arafa, in cui la conferenza è stata moderata dal critico Tarek El Shennawy, una conferenza di Terry Gilliam, diretta da Amr Salama, e un’intervista dell’artista Menna Shalaby sul Premio Faten Hamama per l’eccellenza, moderato dal critico Jay Weisberg.
Lunedì sera, 25 novembre, il festival ha onorato lo sceneggiatore e regista messicano candidato all’Oscar Jeremo Ariaga, uno dei più importanti sceneggiatori contemporanei, che ha tenuto un’importante conferenza sulla narrazione lineare, non lineare e multilinea.
Mercoledì sera, 27 novembre, il festival ha onorato l’attore e regista americano William George, una delle figure di spicco dell’industria cinematografica. È noto per aver presentato il personaggio del cattivo nel film Titanic.
Alla cerimonia di chiusura, il festival ha onorato il direttore della fotografia italiana Vittorio Storaro, che ha incontrato giovedì 28 novembre i direttori della fotografia egiziana in una sessione a porte chiuse moderata dal direttore della fotografia Islam Abdel Samie, alla presenza di un numero di giornalisti specializzati.
In più, alla cerimonia di chiusura, l’attrice libanese Nadine Labaki è stata premiata con il Distinction Award, diventando il quarto vincitore del Faten Hamama Award del festival, insieme a Terry Gilliam, Sherif Arafa e Menna Shalaby.
La star internazionale Natalie Emmanuelle, l’eroina di Fast & Furious e Game Of Thrones, ha partecipato alla cerimonia di chiusura consegnando il premio del pubblico intitolato al direttore artistico del festival Youssef Sherif Rizkallah, al film egiziano Ehkili (Raccontami) diretto da Marianne Khoury, del valore di 20.000 dollari.
Il festival ha annunciato la firma di una carta per la parità tra donne e uomini negli eventi cinematografici entro il 2020, noto come “5050 nel 2020” per essere il primo festival arabo e secondo africano, che annuncia il suo impegno nei termini del documento lanciato dal movimento “5050 nel 2020”, ed è stato il primo firmatario del Festival del cinema di Cannes nel 2018.
Inoltre, il festival ha voluto partecipare alla protezione dell’ambiente riciclando 15 mila sacchetti di plastica, attraverso il sacchetto ufficiale del festival fatto con rifiuti riciclati.
Marwa Mohammed
Corrispondente dal Cairo