Egitto. Ashton, Ue e marcia pro Morsi

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EGITTO – Il Cairo 03/09/2013. Hanafy Khaled, esponente di spicco del partito Giustizia e Libertà, vicino ai Fratelli Musulmani, ha accolto con favore gli sforzi internazionali per risolvere la crisi politica in corso in Egitto.

Come riporta il quotidiano al Masry al Youm, Hanafy, che è anche membro dell’Alleanza nazionale pro – Morsi, ha reagito positivamente alla recente visita del capo della politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton. Il sito del Partito riporta il pensiero di Hanafy secondo cui la legittimità non può essere compromessa e che occorre essere onesti con il paese. Eventuali offerte o soluzioni che comportino la rinuncia alla legittimità «sarebbero destinate a fallire», ha affermato il politico islamista . «Puntiamo sulla consapevolezza delle persone nei prossimi giorni (…) noi accogliamo tutti gli sforzi fatti per aiutare a risolvere la crisi». Hanafy ha annunciato per il 6 ottobre gli “anti- colpo di stato” una nuova protesta che avrebbe riempito le strade delle città egiziane: «Il 6 ottobre sarà l’occasione per il coordinamento con le altre forze che si oppongono al colpo di stato», ha spiegato.

La Ashton nella sua visita ha incontrati alcune figure chiave del nuovo establishment egiziano. Il 2 ottobre con il ministro degli Esteri Nabil Fahmy ha discusso di una serie di questioni inerenti l’Egitto e la politica estera dell’Ue. Catherine Ashton era alla sua terza visita nel Paese dalla rovesciamento del regime della Fratellanza.

Secondo un comunicato distribuito dal Ministero degli Esteri, dopo la riunione, Fahmy e Ashton hanno discusso delle relazioni bilaterali tra l’Egitto e l’Unione europea, in particolare dell’assistenza dell’Ue all’Egitto, del commercio, del modo di attirare investimenti e delle raccomandazioni proposte dal gruppo di lavoro misto Egitto-Ue, che ha avuto luogo nel novembre 2012.

I due leader non hanno dato dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro .

Il comunicato del ministero degli Esteri non ha riportato se con Ashton è stata affrontata anche la roadmap per nuove elezioni.

Badr Abdel Aaty, portavoce ufficiale del ministero degli Esteri, ha detto che l’incontro si è occupato anche del bacino del Nilo, della diga del Rinascimento etiope e della necessità di raggiungere un accordo che non infici la quota idrica prevista per l’Egitto.

Sempre nel comunicato si legge che Fahmy e Ashton hanno anche discusso di questioni regionali come il conflitto siriano e la preparazione della Conferenza di Ginevra II; dello sviluppo dei negoziati israelo-palestinesi, la continua costruzione di insediamenti israeliani e i ripetuti raid israeliani contro la Moschea di Al – Aqsa a Gerusalemme.

Fahmy anche evidenziato la necessità di accordarsi su un meccanismo internazionale per assicurare che i bisogni fondamentali dei palestinesi a Gaza vengano soddisfatti, riporta il quotidiano egiziano.

Ashton avrebbe sottolineato che l’Ue continuerà a limitare l’ingresso di prodotti realizzati dagli insediamenti israeliani nei mercati dell’Ue.

Fahmy ha sottolineato che l’Egitto è preoccupato per il rinvio della conferenza, prevista per il 2012, sulla presenza in Medio Oriente di armi di distruzione di massa, come le armi chimiche e biologiche, e sulla necessità di tenere questo incontro prima della fine del 2013 o nella primavera 2014.