Nuova legge antiterrorismo in Egitto

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EGITTO – Il Cairo 18/01/2016. Il parlamento egiziano ha approvato con una maggioranza schiacciante la nuova legge anti-terrorismo.

Si tratta di un provvedimento controverso che istituisce tribunali speciali e fornisce ampie garanzie ai membri delle forze di sicurezza del paese. Questa legge è uno dei circa 400 provvedimenti emessi con decreto esecutivo negli oltre tre anni in cui l’Egitto è stato senza un parlamento. Le condanne per diversi reati legati al terrorismo vanno dai cinque anni alla pena di morte; inoltre garantisce la polizia militare in caso di uso proporzionato della forza. La legge inoltre prevede multe per i giornalisti che forniscano versioni discordanti da quelle del governo su qualsiasi attacco terroristico; il progetto iniziale della legge prevedeva carcere. Il neoeletto parlamento era costituzionalmente obbligato a rivedere i decreti attuativi entro 15 giorni dalla sua prima seduta, per confermarli o rigettarli. La legge antiterrorismo è stata approvata dalla stragrande maggioranza con 457 voti favorevoli e 24 contrari, senza un unico emendamento al decreto originale emanato dal presidente Abdel Fattah al-Sisi nel 2015. Il nuovo parlamento egiziano, tornato da 568 membri eletti, più altri 28 nominati direttamente dal presidente, è dominato dalla coalizione “Support Egypt”, un’alleanza di oltre 400 parlamentari fedeli a Sisi. Gli attivisti per i diritti umani accusano al Sisi; il partito islamista Nour, che ha solo 12 posti a sedere, ha detto che la legge impiega formulazioni ambigue. Il Parlamento ha inoltre approvato un decreto del 2014 sulla protezione delle strutture critiche. La legge aumenta la giurisdizione dei tribunali militari, permettendo loro di giudicare i civili accusati di aver attaccato edifici pubblici e vie di comunicazione, ad esempio. L’Egitto che è il paese più popoloso del mondo arabo, sta vivendo una guerra a bassa intensità nel Sinai del Nord, in cui opera Daesh, e al Sisi ha intrapreso una lotta senza esclusione di colpi contro i movimenti islamisti: migliaia di presunti sostenitori islamisti sono stati incarcerati e decine sono stati condannati a morte.