EGITTO. Ancora senza accordo la questione della diga sul Nilo

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Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con Egitto, Etiopia e Sudan fino a quando non firmeranno un accordo sulla diga idroelettrica del Nilo Blu, dopo non aver ottenuto le firme dei tre paesi questa settimana, ha detto il segretario del Tesoro statunitense Steven Mnuchin.

I tre paesi si aspettavano di firmare un accordo a Washington questa settimana per il riempimento e il funzionamento della diga etiope Grand Reneissance – Gerd, da 4 miliardi di dollari, ma l’Etiopia ha saltato l’incontro e solo l’Egitto ha siglato l’accordo finora.

In una dichiarazione rilasciata venerdì scorso, ripresa da Asharq al Aswat, Mnuchin ha detto di aver tenuto colloqui bilaterali separati con i principali ministri egiziani e sudanesi negli ultimi due giorni, dopo che l’Etiopia aveva chiesto un ritardo in quella che sarebbe stata la tornata finale dei colloqui.

Non è stato subito chiaro se saranno programmati ulteriori colloqui.

Mnuchin ha affermato di attendere che l’Etiopia concluda le consultazioni interne per consentire la firma dell’accordo «il più presto possibile», e ha sottolineato che il collaudo finale e il riempimento della diga «non dovrebbero avvenire senza un accordo (…) Gli Stati Uniti riaffermano il loro impegno a rimanere impegnati con i tre Paesi fino alla firma dell’accordo finale», riporta Reuters.

L’Etiopia sta costruendo la diga vicino al confine con il Sudan sul Nilo Blu, che sfocia nel fiume Nilo – la principale fonte d’acqua per la popolazione egiziana.

Durante i colloqui del mese scorso a Washington, le nazioni hanno concordato un programma per il riempimento della diga e i meccanismi di mitigazione durante i periodi di siccità e secca, ma hanno detto che devono ancora definire i dettagli sulla sicurezza e su come risolvere eventuali controversie.

Mnuchin ha detto che l’accordo qualora venisse raggiunto negli ultimi quattro mesi con il contributo dei Paesi e della Banca Mondiale deve «affrontare tutte le questioni in modo equilibrato ed equo».

L’Egitto era pronto a firmare l’accordo e lo aveva siglato, ma l’Etiopia ha continuato le consultazioni nazionali, ha detto Mnuchin. Le popolazioni a valle del Sudan e dell’Egitto sono preoccupate per il lavoro incompiuto sul funzionamento sicuro della diga, ha detto Mnuchin.

Il ministero degli Esteri egiziano ha affermato che il Cairo attende con ansia che il Sudan e l’Etiopia seguano la sua guida nell’accettare l’accordo e nel firmarlo presto: «È un accordo equo ed equilibrato che realizza gli interessi comuni dei tre Paesi», ha detto l’Egitto. Ha poi aggiunto che «si rammarica dell’assenza ingiustificata dell’Etiopia da questo incontro in questa fase cruciale dei negoziati».

Lucia Giannini