ECUADOR. Attaccato il convoglio di Noboa: sassi e fucilate

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Il governo ecuadoriano ha denunciato un tentato omicidio contro il presidente Daniel Noboa, il cui convoglio è stato attaccato mentre si recava a un evento ufficiale nel sud del paese. Il presidente è rimasto illeso e ha continuato le sue attività programmate, secondo le autorità.

La ministra dell’Ambiente e dell’Energia, Inés Manzano, ha dichiarato che l’incidente è avvenuto nella città di El Tambo, nella provincia andina di Cañar, quando “circa 500 persone si sono presentate e hanno iniziato a lanciare pietre” contro la carovana presidenziale. “Ci sono anche segni di proiettili sul veicolo del presidente”, ha aggiunto. L’auto è ora al vaglio dell’unità investigativa criminale della polizia.

Il governo ha presentato una denuncia alla Procura Generale e ha segnalato l’arresto di cinque persone, che saranno accusate di terrorismo. “Non lo permetteremo. L’Ecuador dice sì alla pace, sì al lavoro. Queste manifestazioni violente non sono ciò di cui il nostro paese ha bisogno”, ha dichiarato Manzano.

L’attacco è avvenuto durante il sedicesimo giorno di proteste nazionali organizzate dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie), in seguito alla decisione di Noboa di eliminare il sussidio al gasolio, aumentandone il prezzo da 1,80 a 2,80 dollari al gallone.

Manzano ha chiarito che il governo non incolpa i gruppi indigeni tradizionali per l’aggressione, ma piuttosto “cellule criminali che incitano ad atti di terrorismo”.

Da parte sua, la Conaie ha denunciato quella che ha descritto come una “brutale repressione da parte della polizia e dell’esercito” durante la visita di Noboa a El Tambo, sostenendo che “cinque dei nostri membri sono stati arrestati arbitrariamente”.

Maddalena Ingrao

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