
Il Consiglio di Cooperazione del Golfo e la Cina sono stati al centro dell’attenzione nel recente vertice ASEAN, impegnandosi a rafforzare il commercio e ad approfondire la cooperazione economica in un contesto di crescente incertezza globale.
A Kuala Lumpur, in Malesia, il CCG, la Cina e l’ASEAN hanno rilasciato una dichiarazione congiunta impegnandosi a “tracciare un percorso unitario e collettivo verso un futuro pacifico, prospero e giusto”, riporta Al Jazeera. L’incontro ha segnato la riunione trilaterale inaugurale tra ASEAN, Cina e CCG, la cui presenza ha evidenziato un cambiamento nel panorama globale, con l’emergere di centri di influenza alternativi in un momento di accresciute tensioni economiche, alimentate anche dai dazi statunitensi.
Nella dichiarazione dello scorso 28 maggio, le tre parti hanno ribadito la loro intenzione di rafforzare la collaborazione economica, con particolare attenzione al libero scambio. I firmatari hanno dichiarato di attendere con ansia “la rapida conclusione dei negoziati per l’accordo di libero scambio tra il Consiglio di cooperazione del Golfo e la Cina”, nonché l’espansione dell’area di libero scambio tra ASEAN e Cina, riporta BneIntelliNews.
Il gruppo ha inoltre deciso di collaborare per sfruttare al meglio il potenziale dei partecipanti. Il primo Ministro malese Anwar Ibrahim, presidente ASEAN pro tempore, ha descritto il vertice come un’opportunità per sfruttare la vasta portata delle tre regioni: Sebbene gli Stati Uniti rimangano un mercato importante, il prodotto interno lordo combinato di ASEAN, CCG e Cina si attesta a 24.870 miliardi di dollari, con una popolazione totale di circa 2,15 miliardi di persone. Insieme, questi paesi hanno oltre 2 miliardi di persone, rappresentano il 30% del PIL mondiale e, soprattutto, circa il 55% della crescita del PIL mondiale in termini di PPP.
Ibrahim ha comunque insistito sul fatto che il blocco rimane impegnato a mantenere un dialogo equilibrato con tutte le principali potenze, compresi gli Stati Uniti.
A Kuala Lumpur quindi sarebbe stato “forgiato” il più grande blocco economico mondiale; andando agli accordi di libero scambio alla dedollarizzazione, fino alla Belt and Road Initiative.
Nella loro dichiarazione congiunta, come riporta BneIntelliNews, possiamo estrarre alcuni punti i cui sviluppi andranno seguiti nel futuro: sviluppare massicciamente il libero scambio tra i due Paesi: ”Promuovere il libero scambio e accogliere con favore la piena conclusione dei negoziati per l’aggiornamento dell’Area di libero scambio ASEAN-Cina 3.0, auspicandone la rapida firma ed entrata in vigore, nonché una rapida conclusione dei negoziati per l’Accordo di libero scambio Cina-GCC”; aggirare il dollaro: “Esplorare la cooperazione in materia di valuta locale e pagamenti transfrontalieri”; espandere la Belt and Road Initiative, per “un’interconnessione fluida ed efficiente”: “Promuovere una cooperazione di alta qualità nell’ambito della Belt and Road Initiative e una connettività fluida, anche attraverso lo sviluppo di corridoi logistici e piattaforme digitali”; sviluppare un quadro transregionale per l’economia digitale, anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale: ”Esplorare un quadro transregionale per promuovere l’economia digitale, in settori quali il commercio digitale, l’e-commerce, i pagamenti digitali, la tecnologia finanziaria, l’intelligenza artificiale, le start-up e la cooperazione in materia di sicurezza dei dati”; coordinare i mercati energetici: ”Sostenere la stabilità del mercato energetico globale e Adottare un approccio equilibrato che non escluda fonti energetiche, ma innovi tecnologie che consentano la gestione delle emissioni e l’uso efficiente di tutte le fonti energetiche”.
Si tratta di punti che ridefiniranno lo scenario geoeconomico, e quindi geopolitico globale, trasformando, con elevata probabilità, equilibri di potere che si credevano acquisiti e stabili.
Luigi Medici
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