EAU. Un dirham forte blocca l’immobiliare di Dubai

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di Graziella Giangiulio EMIRATI ARABI UNITI – Dubai 21/01/2017. Un ulteriore rafforzamento nel 2017 del dirham degli Emirati Arabi Uniti dovrebbe andare a pesare sul settore immobiliare del paese, rendendo più costosi gli immobili per gli investitori stranieri. Stando a quanto riporta Arabian Business che cita i dati del Propertyfinder Group di Dubai, in alcuni casi si sono registrati casi di europei che hanno spostato le loro attenzioni ai mercati interni di provenienza liquidando il patrimonio immobiliare negli Emirati Arabi Uniti per approfittare del cambio favorevole. Il dollaro, a cui è ancorato il dirham, è arrivato al suo massimo in 31 anni contro la sterlina questo mese e si trova a solo 0,02 dollari dal picco di 5 anni fa contro l’euro; un dollaro più costoso infatti, rende la proprietà in Eau molto più costosa e meno attraente sia per i locali che per i non locali.
Sul sito propertyfinder.ae, prosegue il giornale, le vendite gli immobili sono calate mano a mano che il dollaro si è rafforzato; lo stesso dicasi con la Brexit nella seconda metà del 2016. A seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, i britannici e gli europei hanno spostato i capitali nei rispettivi mercati interni, diventati improvvisamente più interessanti, e in molti casi, gli attivi immobiliari Eau hanno approfittato del cambio favorevole.
A Dubai, prosegue il periodico, i prezzi degli immobili hanno visto cali a una cifra nel 2016, ma con il dirham in aumento del 16 per cento nei confronti della sterlina e con piccoli guadagni sia contro l’euro che la rupia indiana, ci potrebbero essere ancora margini di profitto. Questo dato ha sì stimolato l’attività di vendita negli Emirati UAE, ma sono diminuiti i prezzi locali; un fenomeno che dovrebbe intensificarsi se il dollaro si rafforzasse ulteriormente.
Inoltre, le restrittive pratiche di prestito e mutuo rendono ancora più costo poter entrare nel mercato, tagliando fuori una grossa fetta di potenziali acquirenti, in particolare quelli che vivono e lavorano negli Emirati Arabi Uniti che vorrebbero uscire dalla spirale dell’affitto spirale senza fine, ma non se lo possono semplicemente permettere.