di Tommaso dal Passo THAILANDIA – Bangkok 26/11/2016. Il governo militare della Thailandia non ha intenzione di bloccare il ritorno alla democrazia. Lo ha detto il vice primo ministro Prawit Wongsuwan durante un’intervista a un mese dalla morte del re Bhumibol Adulyadej.
La Thailandia sta osservando un anno di lutto e parlare di politica non è usuale per l’establishment del paese che intende rispettare il defunto monarca, visto come una figura unificante del paese.
Ci sono timori nell’opposizione che l’esercito, al potere con un colpo di stato dal 2014, voglia ritardare le elezioni politiche in programma per il 2017 fino a diversi mesi dopo la fine del periodo di lutto.
Prawit (nella foto), riporta Reuters, ha messo da parte queste preoccupazioni e ha detto che le elezioni generali si terranno il prossimo anno: «Se saremo in grado di tenere le elezioni, le faremo».
I militari hanno infatti promesso di ristabilire l’ordine e mettere in atto le riforme politiche dopo spodestando del primo ministro Yingluk Shinawatra, il cui governo era stato paralizzato da mesi di turbolenze politiche ed economiche.
Il golpe è stato l’ultimo capitolo in più di un decennio di disordini che ha ampiamente messo la classe media e l’elite urbana contro i governi populisti di Yingluck e suo fratello maggiore, Thaksin Shinawatra, sostenuti dai contadini dalle classi più povere. In precedenza, il vice primo ministro Wissanu Krea-Ngam aveva detto che le elezioni ci sarebbero sì state nel 2017, ma che un nuovo governo potrebbe non essere formato fino al 2018.