L’esercito degli Stati Uniti sta per iniziare lo sviluppo e l’integrazione di un’arma a microonde ad alta potenza per distruggere piccoli droni a partire dal 2022.
L’esercito prevede di spendere più di 50 milioni di dollari per sviluppare la tecnologia per contrastare i piccoli droni e sta lavorando per stabilire un’architettura di soluzioni per affrontare la minaccia.
Il Dipartimento della Difesa ha istituito il Joint Counter-Small Unmanned Aircraft Office, o Jco, quasi due anni fa, stabilendo un percorso per come svilupperà un sistema per contrastare i piccoli droni e stabilendo un gruppo provvisorio di sistemi da utilizzare come ponte per una capacità duratura, riporta Defence News.
In particolare, l’esercito sta mettendo a bilancio 18,73 milioni di dollari per sviluppare, integrare e testare nuove tecnologie che potrebbero portare a una soluzione che prevede microonde ad alta potenza, o Hpm, che potrebbe contribuire a neutralizzare sia le minacce di droni singoli che interi sciami.
È già in corso uno sforzo per integrare intercettori a basso effetto collaterale in un sistema di contro-Uas duraturo, ma altri meccanismi saranno sviluppati e incorporati nell’architettura.
L’esercito prevede anche di mettere in campo una capacità Hpm per distruggere gli sciami di droni come parte del suo sistema Indirect Fires Protection Capability che difenderà i siti fissi contro droni, missili cruise, razzi, artiglieria e mortai, assieme all’Air Force, che è responsabile del lavoro di ricerca e sviluppo, mentre lo Us Army sta fornendo i fondi per costruire i prototipi.
L’arma conosciuta come Thor – o Tactical High Power Operational Responder – è stata dimostrata alla Kirtland Air Force Base, New Mexico, nel febbraio di quest’anno.
Tre fornitori: Aurora Flight Sciences, di proprietà della Boeing; Elta North America e Xtend, hanno dimostrato capacità di effetti collaterali bassi allo Yuma Proving Ground, Arizona, quest’anno. La dimostrazione è la prima di una serie di eventi, che probabilmente avranno luogo due volte l’anno, in cui la forza congiunta esaminerà le soluzioni che riempiono le attuali lacune di capacità e sono pronte per la transizione sul campo.
Il Pentagono sta pianificando la sua prossima dimostrazione di possibili capacità di contro-Uas a settembre di quest’anno, che si concentrerà sulle opzioni manuali per distruggere i piccoli droni.
Luigi Medici