DOMINO EVERGRANDE. Shimao svende agli enti statali

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Lo sviluppatore immobiliare cinese Shimao Group si è unito al più piccolo Agile Group per vendere la sua partecipazione in un complesso di Guangzhou al partner statale China Overseas Land and Investment, Coli, per cercare di ridurre il suo debito.

Shimao, riporta AF, che deteneva una quota del 26,7% nel Guangzhou Asian Games City, la stessa di Agile, ha detto la sera del 24 gennaio, di aver venduto le sue partecipazioni al partner di joint venture Coli per 1,84 miliardi di yuan, pari a 290,65 milioni di dollari. Agile aveva fatto un annuncio simile all’inizio della stessa giornata. Shimao che ha la casa madre a Shanghai, ha mancato un prestito fiduciario e ha esteso alcuni pagamenti di titoli garantiti da beni in questo mese, ha detto che avrebbe considerato la vendita di alcune delle sue proprietà per abbassare il suo debito.

La presenza di Coli a Guangzhou, città dei giochi olimpici invernali, arriverà in questo modo al 73,3% dal 20%, ha annunciato lo stesso gruppo il 25 gennaio, specificando che gli acquisti erano “buone occasioni” affinché «venga rinforzato ulteriormente il relativo commercio di sviluppo della proprietà immobiliare». Il Guangzhou Asian Games City è un complesso residenziale e commerciale con una superficie totale di costruzione di 5,9 milioni di metri quadrati.

Le restrizioni normative sui prestiti hanno portato il settore immobiliare cinese alla crisi, evidenziata da China Evergrande Group, una volta il più grande sviluppatore del paese, ma ora la società immobiliare più indebitata del mondo. Pechino ha adottato misure per ripristinare la stabilità, tra cui rendere più facile per gli sviluppatori dello stato acquistare beni in difficoltà di imprese private indebitate.

La scorsa settimana, Shimao ha detto di aver venduto un terreno commerciale a Shanghai per 1,06 miliardi di yuan a una società di proprietà del governo municipale di Shanghai. Le azioni di Shimao sono salite del 3% il 25 gennaio, mentre Coli ha perso l’1,1%; le azioni di Agile, che ha sede a Guangzhou, sono scese del 2,2%.

Il numero di aziende cinesi “costantemente in ritardo” sui pagamenti commerciali è arrivato al 26% a dicembre 2021 rispetto a un mese prima, data la stretta sulla liquidità che ha colpiti gli sviluppatori immobiliari cinesi riducendo la loro capacità di pagare il debito. Ben 484 aziende erano in ritardo su almeno tre pagamenti commerciali dal 1 agosto al 31 dicembre dello scorso anno, secondo lo Shanghai Commercial Paper Exchange.

Il totale di dicembre era di 100 aziende in più rispetto a novembre e includeva 95 nel settore immobiliare, tra cui Shimao Group Holdings, Kaisa Group Holdings e Greenland Group.

Antonio Albanese