Dollaro e oro, beni rifugio degli argentini

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ARGENTINA – Buenos Aires. Il presidente del Banco de la Ciudad de Buenos Aires, Federico Sturzenegger ha detto che l’aumento del cosiddetto “dollaro blu” (acquisto di dollari previa pagamento del 15% di tassa con una carta di credito blu) è il risultato della ricerca argentini «di un rifugio contro l’inflazione» che continuerà ad aumentare se il governo «continua a rilasciare» pesos. Il presidente BCBA sostiene che purtroppo i prezzi dei beni in Argentina non sono stabili perché la quotazione avviene in dollari e questo mina la tranquillità dei consumatori e dei cittadini argentini.

 

Gli investitori, soprattutto quelli locali, non si fidano del pesos, troppo volatile, l’esperienza degli anni novanta brucia ancora, e quindi si rifugiano nel dollaro e secondo il numero uno del Banco Ciudad se il governo non smette di coniare pesos il dollaro è destinato ad andare alle stelle.
Secondo Sturzenegger: «l’Argentina ha bisogno di un dollaro competitivo che trova il suo valore» e poi continua asserendo: «Il piano di Primavera si è concluso con una iper (inflazione) perché il governo non ha capito che il problema di fondo, è il deficit fiscale», anche se, ha spiegato, lo scenario economico attuale Argentina è «sorprendentemente migliore» rispetto alle aspettative.
Il tasso di inflazione in Argentina sta raggiungendo livelli record, il mese di febbraio ha sorpassato il 10, 80%, fonte, Instituto Nacional de Estadista. Mentre secondo altri analisti e economisti internazionali l’inflazione supera il 26%. Inflazione che erode il potere d’acquisto degli stipendi degli argentini e spaventa. E così gli aumenti di stipendi approvati in autunno hanno già perso il loro valore economico. Altro bene rifugio è l’oro anche questo acquistato nel tentativo di proteggere i risparmi. In Argentina l’unica banca che offre monete e lingotti d’oro è il Banco de la Ciudad de Buenos Aires che sta negoziando con le compagnie minerarie per l’acquisto di oro diretto in quanto la domanda è in forte aumento e le scorte sono in esaurimento.
Una corsa all’oro facilmente riscontrabile anche tra i cittadini comuni che stanno in fila per cambiare i loro pesos in oro. Secondo gli analisti la moneta argentina si deprezzerà del 13% entro la fine dell’anno. Il problema, in merito all’oro è che non è esattamente uguale a quello acquistato nel resto del mondo (meno puro) e questo rende difficile quantificare il controvalore.
Rimane invece intatto il timore di un nuovo crollo economico per via di una inflazione che cresce troppo velocemente.