Più disoccupati in LATAM nel 2015

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STATI UNITI D’AMERICA – New York 28/10/2015. Il rallentamento economico in America Latina e nei Caraibi spingerà disoccupazione urbana nella regione al 6,6 per cento entro la fine del 2015, rispetto al 6 per cento registrato a dicembre 2014, secondo un’analisi fatta da due agenzie delle Nazioni Unite e pubblicata il 27 ottobre.

La Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal) e l’Organizzazione internazionale del lavoro hanno presentato l’ultima edizione della pubblicazione congiunta sulla situazione occupazionale in America Latina e nei Caraibi. Nello studio si afferma che la prevista contrazione dello 0,3 per cento del prodotto interno lordo regionale quest’anno si tradurrà «nella persistente debolezza della domanda di lavoro e della creazione di posti di lavoro dipendente». «Solo con chiare politiche di sviluppo produttivo la regione sarà in grado di superare la situazione difficile che attualmente ostacola la sua espansione e la creazione di nuovi posti di lavoro per l’inserimento produttivo della sua forza lavoro» hanno scritto nel prologo dello studio il segretario esecutivo Cepal, Alicia Barcena, e direttore regionale dell’Oil Jose Manuel Salazar. La disoccupazione in America Latina e nei Caraibi è stata del 6,5 per cento nel periodo gennaio-giugno, rispetto al 6,2 per cento nello stesso periodo del 2014. L’andamento recessivo nella regione ostacola gli sforzi per ridurre la povertà e la disuguaglianza, si afferma nello studio che confronta anche le prestazioni di lavoro in diversi tipi di società, concludendo che l’evoluzione positiva del mercato del lavoro tra il 2003 e il 2013 comprendeva sia le piccole e medie imprese che le grandi aziende.