Diritti umani sospesi se DAESH entra nelle Filippine

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di Antonio Albanese FILIPPINE – Manila 15/11/2016. Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha lanciato la sua sfida allo Stato Islamico: se i terroristi di Daesh da Siria e Iraq si dirigessero nelle Filippine, avrebbe ignorato gli obblighi relativi ai diritti umani per mantenere il suo popolo al sicuro.

Il paese si trova ad affrontare già minacce terroristiche nelle sue regioni meridionali, portate dalla rivolta nella provincia di Mindanao e guidate da Abu Sayyaf, che ha giurato fedeltà a Daesh. «Una volta che i terroristi mediorientali saranno privati del territorio, del rifugio dove ripararsi (…) e andranno in altri luoghi e potrebbero venire qui e dobbiamo prepararci per questa evenienza», ha detto Duterte durante un discorso alle agenzia di sicurezza filippine, secondo quanto riportano Sputnik e Reuters.

«Ricordate che questi non hanno la benché minima idea di ciò che noi chiamiamo diritti umani, credetemi. Semplicemente, non voglio permettere che la mia gente venga macellata per il bene dei diritti umani, sarebbe una follia», ha detto il presidente filippino.

Nel suo discorso, Duterte detto che la provincia di Mindanao, dove è stato sindaco di Davao City per più di due decenni, ha una presenza islamista “molto forte”, ed i ribelli di Abu Sayyaf stanno prendendo ostaggi quasi ogni giorno.

Il suo ufficio ha rilasciato un comunicato il 14 novembre, il cui si lancia un avvertimento ai militanti islamici: la presidenza prenderà nuove «misure più drastiche» a seguito di atti terroristici islamisti. Duterte è stato sindaco per vent’anni di Davao, nella regione di Mindanao.

I diritti umani sono stati un argomento delicato per Duterte, la cui guerra alla droga e l’elevato numero di morti ha scatenato le proteste di attivisti e governi occidentali; Duterte ha quasi tagliato i rapporti con l’amministrazione Obama, definendo in maniera molto colorita il presidente degli Stati Uniti; dopo la vittoria di Trump, Duterte si è detto pronto a cooperare con la nuova presidenza.