Il Vecchio Continente corre sempre più spesso incontro alle connessioni Internet BUL e alla digitalizzazione: due elementi che appaiono particolarmente preziosi per il futuro dell’Europa, dei suoi cittadini e delle sue aziende. L’Italia si trova dunque coinvolta in una vera e propria rivoluzione: un fatto che l’ha colta impreparata, e che la vede faticare non poco. Va comunque detto che il governo sta mettendo in campo pesanti finanziamenti per ridurre il gap con le altre nazioni europee. Al momento, però, ciò non basta per scalare le classifiche: l’Italia è infatti quartultima nella graduatoria delle nazioni europee in quanto a digitalizzazione. Lo sostiene il report di DESI, secondo il quale la Penisola sta incontrando non poche difficoltà nel soddisfare i principali requisiti richiesti. Fra questi troviamo ad esempio la diffusione della fibra ottica e le competenze digitali.
Fibra ottica in Italia e in Europa: la situazione attuale
Uno dei fattori prominenti per la digitalizzazione è la velocità/copertura della connessione Internet BUL, dunque a banda ultra larga. In Europa la situazione vede la presenza di medie molto superiori a quelle dell’Italia: in quanto a copertura si parla infatti di una media pari al 76% della popolazione europea, in quanto a connessioni a 30 Mbps. In Italia, le connessioni più veloci come quelle a 1 GB coprono solo il 2,7% del territorio. La notizia positiva però è che il nostro Paese sta lavorando sui bandi per estendere la rete della BUL, e molti operatori come ad esempio Vodafone stanno già proponendo offerte per la fibra ottica fino a 1 Gigabit al secondo nelle principali città italiane. Inoltre, dal 2021 altri 7 mila comuni più piccoli saranno cablati in FTTH, la connessione più veloce che prevede cavi completamente in fibra ottica.
La situazione italiana ed europea in merito alla digitalizzazione
Nonostante i progressi fatti, la classifica firmata dal DESI ci pone al quartultimo posto in quanto a livello di digitalizzazione. Il resto dell’Europa viaggia a livelli ben superiori ai nostri, e questo viene testimoniato dalle rilevazioni del DESI. La suddetta classifica, difatti, è stata costruita basandosi su determinati fattori e criteri. Fra questi non troviamo solo la diffusione dell’Internet ultra veloce, ma anche il livello delle competenze dei cittadini. Il “Capitale Umano” italiano si colloca su livelli molto bassi, per via della scarsa conoscenza in merito all’uso del digitale per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale. La digitalizzazione delle aziende, poi, trova un altro ostacolo nel mancato utilizzo di strumenti digitali quali l’e-commerce e i sistemi integrati per i pagamenti elettronici. In Italia si è indietro anche nel settore della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e del sistema sanitario: i cosiddetti “eGovernment” e “eHealth”, nella Penisola, si trovano ancora ad uno stato iniziale. Gli investimenti effettuati negli ultimi anni, comunque, dovrebbero migliorare le future rilevazioni.