Lealtà e fedeltà a DAESH

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ITALIA – Roma 16/06/2016. Il polemologo statunitense John Robb fa una interessante considerazione sul blog Global Guerrillas relativa ai drammatici fatti di Orlando e Parigi.

Robb distingue tra lealtà e fedeltà allo Stato Islamico. «Durante il suo attacco in una discoteca di Orlando in cui ha ucciso 50 persone e ne ha ferite molte altre, Omar Mateen ha chiamato il 911. Nella chiamata registrata, ha giurato fedeltà a Isis. Il giorno dopo, un terrorista fuori di Parigi, ha usato Facebook Direct per ribadire la sua fedeltà a Isis mentre accoltellava a morte un capo della polizia e sua moglie. Cosa sta succedendo? La risposta è che queste promesse non sono semplicemente espressione di lealtà, sono espressioni di fedeltà, una mezzo di collegamento molto più potente». Robb quindi fa una distinzione sottile e filosofica fra i concetti di lealtà e fedeltà: «Fedeltà è qualcosa che non abbiamo visto fin dal Medioevo. Isis è stato capace di operare sulla fedeltà, una volta ricostruita l’ossatura del Califfato, la sta usando per trasformare il terrorismo moderno (…) La fedeltà è un impegno rigoroso, per tutta la vita fatto da un vassallo a un signore. È un atto pubblico e irreversibile (…)
La fedeltà obbliga il vassallo ad agire nel servizio del Signore, senza necessità di uno specifico ordine. Si dà per scontata anche la protezione del Signore al vassallo (in un contesto religioso, si parla di salvezza e redenzione). La fedeltà ha reso possibile la costruzione di grandi reti geograficamente segmentate in un mondo senza comunicazioni istantanee e possibilità di rapidi viaggi.
La fedeltà permette a Isis di aggirare alcuni dei problemi della moderna rivolta open source. Per esempio: un potenziale terrorista non dovrebbe esprimere fedeltà fino all’attacco. Vantaggio: Questo impedisce la sua scoperta durante il processo di governance. Un’espressione pubblica di fedeltà (Fb, Twitter ..) fornisce loro accettazione istantanea del beneficio per il “signore”: questo fornisce loro protezione spirituale per l’attacco e massimizza la pubblicità per Isis. Un jihadista, o la rete locale, non devono chiedere il permesso, la pianificazione, o il supporto. Devono agire per conto proprio. L’attacco è di per sé una dimostrazione di fedeltà. Vantaggio: questo riduce le possibilità di scoperta e massimizza il potenziale innovativo della rete globale».