Dabiq 14: c’è ancora Cantley

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ITALIA – Roma 14/04/2016. È uscito il numero 14 di Dabiq, la rivista mainstream dello Stato Islamico. La copertina è dedicata alla Fratellanza Musulmana, defnita Fratellanza Apostata.

Tra i servizi all’interno, risulta interessante quello di John Cantley, il giornalista rapito e ancora in mano allo Stato Islamico.
Nel suo pezzo, Cantkey fa una ampia riflessione sul senso delle decapitazioni dei giornalisti e volontari statunitensi e britannici, gli unici per cui sia stato pagato un riscatto: «È un po’ strano rivisitare tutto questo più di un anno e mezzo dopo, ma è importante riflettere su ciò che la storia ha chiaramente dimostrato su una delle più cruente crisi degli ostaggi dei tempi moderni (…) La stupidità della linea dura, della non trattativa, era chiara fin da subito visto che i miei compagni di cella sono stati decapitati uno dopo l’altro. Poiché la maggior parte dei paesi scelgono di negoziare, sopra o sotto banco (e ognuno sceglie di farlo sotto), con l’essere il fautore della linea dura, tutto quello che stai facendo è condannare a morte i tuoi concittadini imprigionati. Niente di più». Il giornalista britannico torna quindi a condannare la linea dura dei governi di Washington e Londra, assi differente da quella dei govneri europei che invece hanno trattato e riavuto gli ostaggi: «Nic, (Cantley sta parlando del collega Nicholas Henin) come tutti gli altri prigionieri francesi, spagnoli, italiani, tedeschi, e danesi, è tornato a casa per un po’ di spiccioli che il suo governo ha trovato nelle proprie tasche e pagato attraverso un “procuratore.” Normalmente è un ricco uomo d’affari, che agisce come un broker finanziario e quindi non c’è alcun collegamento reale diretto tra il governo in questione e i sequestratori. Non ho idea se il pagamento venga effettuato elettronicamente o se si tratta di mazzi di banconote da 50 dollari in una vecchia borsa Adidas, ma non importa».
Cantley rinfaccia ai governi inglese e statunitense di aver sprecato vite umane che potevano essere salvate perché nulla sarebbe cambiato nelle azioni e reazioni del Califfato e dell’Occidente.