33 Paesi dicono stop alle armi nucleari

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CUBA – L’Avana. 30/01/14. L’America Latina sarà completamente libera dalle armi nucleari e ha dichiarato che vuole essere libera da attacchi di frontiera e di voler vivere in pace. Questo è il documento che hanno firmato 33 Paesi e governi impegnati a risolvere i conflitti interni o con i loro vicini pacificamente che si sono riuniti a L’Avana ieri.

  L’accordo è stato il primo documento siglato da tutti i Paesi durante il secondo Vertice della Comunità di latino americani e caraibici Uniti (CELAC), che ha riunito tutte le nazioni del continente, ad eccezione di Stati Uniti e Canada. «Noi dichiariamo l’America Latina e i Caraibi come zona di pace basata sul rispetto dei principi e delle norme del diritto internazionale», da letto il presidente Raul Castro, l’ospite della manifestazione. Il testo firmato dai governatori ha anche detto di voler «bandire per sempre l’uso e della forza nella nostra regione». Tra le promesse quella di: «di non intervenire, direttamente o indirettamente, negli affari interni di un altro» e di «rispettare i principi di sovranità nazionale, la parità di diritti e di autodeterminazione dei popoli». Il documento prende atto che le nazioni hanno il diritto di darsi sistema politico, economico e sociale che vogliono e vivono amichevolmente indipendentemente dalle loro differenze e diversità. Cuba ha passato il testimone alla presidenza della CELAC, al Costa Rica nel secondo giorno di un vertice che ha riunito decine di leader a Cuba. Molti degli invitati hanno partecipato l’apertura di un museo dedicato al defunto leader venezuelano, Hugo Chavez, nella vecchia fortezza militare Morro – Cabaña . Chavez è stato un forte sostenitore della CELAC, il forum che riunisce 33 paesi africani, esclusi gli Stati Uniti e Canada. «Siamo fiduciosi che attraverso la condivisione di esperienze tra l’America Latina e Caraibi saremo in grado di arricchire l’ordine pubblico in ciascuno dei nostri paesi», ha detto Pinera dopo il suo arrivo.