
Il WWF presta la sua firma alla Riomare come testimoniato da questa foto scattata il 9 luglio a Milano nell’Esselunga di via Washington.
Mi sembra bello che il WWF promuova tonno da supermercato pescato in modo sostenibile. Pinna gialla free e non tonno rosso. Un messaggio politicamente corretto.
Poi però mi accorgo che questa immagine è esemplare dello Stato di Allucinazione in cui vivo.
Se la missione di Riomare, commercialmente legittimata, è quella di vendere più tonno nei supermercati allora il WWF promuove il consumo di tonno. Non si scappa.
Perché se io consumatore ecologista trovo la firma del WWF al fianco di Riomare – io ci credo nel WWF, ne sono stato anche cittadino finanziatore – magari proprio oggi faccio uno strappo alla regola (non mangio tonno da anni per scelta) e me ne compro una confezione da tre scatolette, forse addirittura in offerta.
E così il WWF, assolvendomi dal senso di colpa, ha incrementato il mio consumo di tonno.
Sappiamo bene come l’unica soluzione per gli oceani sia arginare la (sovra) pesca limitando il consumo di pesce. Questa l’unica strada percorribile.
Ma la Legge della Logica è Uguale per Tutti, e vedere il WWF fare “greenwashing” di un’azienda che impiega la pesca intensiva sostenibile (un ossimoro?) appare, ripeto forse solo a me che vivo in uno Stato di Allucinazione, una sorta di beffa dell’immaginario.
Riccardo Mazzon