CROAZIA. Sull’Ucraina Zagabria è divisa

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Il rischio di un conflitto in Ucraina ha provocato nuove tensioni tra il Presidente della Croazia Zoran Milanović e il Premier Andrej Plenković. In settimana, infatti, il Capo dello Stato ha affermato che la Croazia intende ritirare i propri contingenti dalla NATO nel caso di un intervento, sottolineando che l’Ucraina non fa parte dell’Alleanza atlantica. Milanović ha anche accusato l’Unione europea di aver provocato il “colpo di stato” del 2014 a Kiev, riferendosi alle proteste di Piazza Maidan che all’epoca portarono alla destituzione dell’ex Presidente Yanukovich.

Il 26 gennaio, l’Ambasciatrice croata a Kiev Anica Dzamić è stata convocata al ministero degli Esteri ucraino; nel frattempo a Zagabria il Premier Plenković è intervenuto sulle dichiarazioni del Presidente, rimarcando che le dichiarazioni di Milanović non hanno niente a che fare con le posizioni del governo in politica estera, e non solo sull’integrità territoriale dell’Ucraina.

Da quando è stato eletto Presidente nel 2020, Zoran Milanović, esponente del Partito socialdemocratico di Croazia, si è più volte trovato in aperto contrasto con la linea politica del governo di centrodestra guidato da Andrej Plenković. Le affermazioni del Capo dello Stato e le accuse nei confronti della NATO e dell’Unione europea hanno messo in discussione il sistema di alleanze del Paese: anche il ministro degli Esteri Gordan Grlić-Radman è infatti intervenuto per smentire il Presidente. Se è vero che il Presidente è l’istituzione a capo delle forze armate della Croazia, la gestione dei contingenti militari della NATO spetta comunque al ministero della Difesa su approvazione del Parlamento.

A inizio settimana, comunque, ancora prima delle dichiarazioni di Milanović il ministero della Difesa ha reso noto che dei contingenti NATO croati sono rimpatriati dalla Polonia, dove si trovavano per delle esercitazioni di routine. Inoltre, secondo il media locale Jutarnji List, al momento non è programmato l’invio di nuove unità da parte del Paese.

Carlo Comensoli