COVID 19. Cipro dal lockdown, alle misure economiche, alla riapertura ai flussi turistici

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I primi casi di infezione da Covid-19 arrivano nei primi giorni di marzo: si tratta di persone che provengono dall’estero (Italia, Regno Unito, Grecia e Germania). Dopo ore convulse e diversi controlli si conferma l’esistenza di 11 casi sul territorio cipriota. Le morti da Covid-19 accertate dalle autorità locali sono poche: la prima il 21 marzo sino ad arrivare ad un totale di 22 persone decedute i primi giorni di settembre. Il Governo adotta misure precauzionali molto stringenti. Nella seconda metà del mese di marzo il Governo chiude le frontiere e dispone l’interruzione di tutti i collegamenti aerei passeggeri in entrata: solo i cittadini ciprioti o i cittadini stranieri residenti a Cipro possono entrare con il rispetto di misure precauzionali. Dal 24 marzo il Governo cipriota vieta gli spostamenti all’interno del paese non necessari, dispone la chiusura degli esercizi commerciali non necessari e il coprifuoco notturno dalle 22 alle 6. Il lockdown prevede anche la chiusura delle scuole, delle attività sociali e culturali. Non sono previste limitazioni nella circolazione delle merci.

Per sostenere la popolazione e l’economia le autorità adottano provvedimenti e misure di diverso tipo. Il pacchetto economico messo a disposizione dal governo a favore delle attività produttive e commerciali ammonta ad almeno 1,5 miliardi di euro, circa il 7% del Pil. Successivamente si annuncia l’espansione del programma di finanziamento in risposta alla pandemia Covid-19 e si ricorre al supporto di finanziatori locali e internazionali per coprire ulteriori esigenze. Il governo adotta misure a favore dell’economia: sospensione/differimento pagamento delle rate sui prestiti o sui mutui; misure per aumentare la liquidità nell’economia cipriota attraverso la concessione di nuove linee di credito a imprese e famiglie; sospensione temporanea dell’obbligo di pagare l’Iva; rateizzazione dei pagamenti fiscali; adozione di misure fiscali sull’importazione dei beni necessari per combattere gli effetti di Covid-19. A favore della popolazione, inoltre, si dispone la concessione dell’indennità di disoccupazione, dell’indennità speciale per la malattia, del congedo speciale per la cura dei bambini. Si decreta la sospensione degli sfratti per morosità fino al 31 maggio 2020. Per di più la Cyprus’ Electricity Authority applica la riduzione delle bollette del 10% per sostenere famiglie e imprese colpite dalla crisi.

Il 30 aprile il governo dà inizio alla ripresa delle attività in modo graduale sino ad arrivare alla fine di maggio quando le restrizioni ai movimenti sono revocate e autorizza l’apertura di barbieri e parrucchieri, caffè e ristoranti con strutture all’aperto. All’inizio di giugno si autorizza l’accesso alle spiagge. Riaprono i porti turistici, i musei, le biblioteche e i siti archeologici. Dal 9 giugno aprono i centri commerciali. Il governo cipriota apre con coraggio e generosità al traffico turistico assicurando che i turisti che si dovessero ammalare di Covid-19 potranno usufruire di servizi di assistenza gratuiti. L’ingresso a Cipro per i turisti è sottoposto a rigidi controlli: i turisti sono catalogati in tre classi di rischio a seconda del paese di residenza/provenienza. Purtroppo la curva dei contagi, come in tutta Europa, si innalza da giugno sino ai primi di settembre: si registra però anche un incremento delle guarigioni, mentre i casi totali di morte causata dal virus rimangono bassi. Probabilmente, anche a Cipro, la popolazione e i turisti non hanno rispettato in modo puntuale l’adozione delle misure di sicurezza. Oppure potrebbero essere entrate persone sfuggite al rilevamento dell’infezione all’ingresso nel Paese? Si possono ipotizzare diversi fattori: il dato di fatto è che solo una rigida osservanza delle misure precauzionali, il distanziamento sociale e il lockdown sono efficaci al fine di evitare la diffusione del Covid-19.

Redazione